Il Tirreno

Pontedera

L'affare autodromo

Pontedera, tenuta Isabella, un’area confiscata e venduta a poco

di Sabrina Chiellini
Una veduta dall'alto dei manufatti abusivi che hanno portato alla confisca dell'area (foto d'archivio)
Una veduta dall'alto dei manufatti abusivi che hanno portato alla confisca dell'area (foto d'archivio)

Per una serie di abusi edilizi mai sanati, i terreni sono stati prima acquisiti dal Comune e adesso ceduti al privato

20 dicembre 2014
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PONTEDERA. Il mega progetto dell’autodromo è tutt’altro che una certezza: manca ancora il progetto definitivo. Nel frattempo la Tenuta Isabella, dove dovrebbe nascere il milionario progetto, è stata al centro di un’operazione che ha richiamato l’attenzione se non altro per la celerità, dopo anni in cui i presunti abusi edilizi erano stati riscontrati e mai sanati, con cui è stata portata a termine. Il Comune di Pontedera, infatti, pochi mesi fa ha avviato l’iter per arrivare alla confisca delle aree e dei manufatti che sono risultati non in regola con le concessioni edilizie. Ma dalla confisca all’acquisto delle aree da parte degli stessi proprietari della Tenuta Isabella è passato davvero poco tempo.

La questione è arrivata all’ultimo consiglio comunale e non è passata, c’era da aspettarselo, senza osservazioni da parte delle minoranze. In particolare la Lista civica Indipendente ha fatto presente che la stima dei beni confiscati al privato e poi ceduti allo stesso privato è stata fatta in maniera anomala. A non convincere è il prezzo a cui il Comune ha detto di sì per chiudere la partita. «Nella documentazione a disposizione dei consiglieri c’è un preliminare di vendita, per un valore di 5milioni, registrato alla fine di novembre, che non ha alcuna valenza in quanto non è la vendita vera e propria. L'Agenzia delle entrate, in caso di reale vendita, provvede ad effettuare controlli di congruità in base a diversi parametri tra cui le vendite effettuate, la zona, la tipologia delle aree. È davvero strano che ci sia un preliminare proprio di qualche giorno prima della vendita dell’area al privato», ha detto il consigliere Alessandro Puccinelli.

Inoltre «il valore venale ai fini Ici è datato 2006, quando in quell'area doveva sorgere un'attività di pesca sportiva e ristorante. Non si può quindi pensare che i valori siano gli stessi di adesso. Su queste aree poi è stato presentato un piano particolareggiato per centro congressi, hotel, discoteca». Alla fine dunque la critica è chiara: la stima non è stata calcolata in maniera corretta il valore del bene, ovviamente per difetto, 183mila euro, è il pensiero dell’opposizione. Per la procedura di vendita avvenuta a trattativa privata, «benché possibile a termini di regolamento per le alienazioni non la riteniamo opportuna».

Avrebbe potuto esserci un altro imprenditore interessato all’acquisto e questo avrebbe potuto fare salire il prezzo della vendita dell’area, a beneficio della comunità. «Per noi doveva essere svolta una gara di evidenza pubblica invece che una trattativa privata. Se si parte da una stima per difetto e si gestisce a trattativa privata, ovviamente non ci potranno essere possibilità aggiuntive e migliorative», ha concluso Puccinelli. Infine la Lista civica ha segnalato «che per effettuare i frazionamenti (operazioni tecniche di rilievo dei confini) è stato utilizzato un tecnico esterno pagando circa 2.800 euro. Non concordiamo sull'uso di tecnici esterni per fare rilievi che potrebbero benissimo essere effettuati dai dipendenti tecnici comunali che hanno il necessario titolo, la necessaria capacità e disponibilità di strumentazione. Teniamo conto che si è trattato di un piccolo lavoro, affidato con determina del 5 dicembre e consegnato il 9 dicembre, 4 giorni». Soldi che potevano essere risparmiati. Il che di questi tempi non guasta.

 

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