Il Tirreno

Pontedera

La borsa di studio in ricordo di Sara Taddei

La borsa di studio in ricordo di Sara Taddei

Questa mattina la cerimonia di consegna agli studenti con valutazioni superiori alla media dell’8

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CASCINA. Come già in passato, l'anno scolastico si aprirà al Pesenti nel ricordo di Sara Taddei, una alunna tragicamente scomparsa, anni fa, in un incidente stradale: il suo ricordo è ancora molto vivo in tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerla, ma anche le nuove generazioni di studenti hanno modo ogni anno di sentirne parlare e di cogliere il messaggio altamente positivo insito nella sua storia di studentessa e di adolescente. Questo grazie anche alla Borsa di Studio che i suoi familiari, in sintonia con la dirigenza della scuola, hanno voluto istituire nel suo nome, nell'intento di offrire una opportunità di crescita a dei ragazzi che hanno, oggi, la stessa età di Sara allora.

Così, in occasione del primo giorno di scuola gli studenti delle classi prime e seconde dell'IISS Pesenti incontrano in auditorium i genitori e le sorelle di Sara, e vedono premiati nel suo ricordo due loro compagni particolarmente meritevoli: la graduatoria per l'assegnazione della borsa di studio tiene conto infatti della media voti con la quale è stata conseguita la promozione al termine della terza media e delle valutazioni del primo quadrimestre e nello scrutinio finale dell'anno precedente, nel primo anno del superiore .

La graduatoria vede quest'anno al primo posto Arianna Giusti (2° A, media 9,12), seguita da Giulia Simonetta Baglini (2° D, media 9,10), da Francesco Buti (2° C con media complessiva 9,08) e da Francesca Isolani e Diletta Cioni (entrambe studentesse di 2° A, con media rispettivamente di 8,91 e 8,90). Si tratta di punteggi molto alti, conseguiti da studenti di diversi indirizzi della scuola, ma la graduatoria non si esaurisce con loro: basta pensare che ci sono ben 23 alunni con punteggio complessivo superiore ad otto. La borsa vuole essere soprattutto uno stimolo all'impegno per tutti i ragazzi, non solo per i più meritevoli, anche per quelli che sono arrivati dopo di loro nella graduatoria finale, perché è proprio partendo da una sconfitta che si raggiunge l'affermazione. Vuole essere un invito a collaborare con gli altri, a socializzare le conoscenze con la generosità con la quale lo faceva Sara, perché è solo dalla cooperazione che nascono i successi.

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