Il Tirreno

Pontedera

Grande festa a Selvatelle per il campanile atteso da oltre quarant'anni

La benedizione del nuovo campanile di Selvatelle
La benedizione del nuovo campanile di Selvatelle

Chiesa tirata a lucido, mega rinfresco e concerto della banda il taglio del nastro ad opera del vescovo Fausto Tardelli

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 SELVATELLE. Lo hanno atteso per più di quarant'anni. E ora, finalmente, i parrocchiani di Selvatelle hanno il loro campanile. Moderno, ecologico, in grado di produrre energia elettrica grazie all'installazione di celle fotovoltaiche integrate nel vetro extrachiaro e serigrafato. Campane a festa, dunque, ieri pomeriggio, per l'inaugurazione della torre campanaria, unica nel suo genere, che potrebbe essere presa a modello da altre parrocchie.  Chiesa tirata a lucido, mega rinfresco e cena con tanto di intrattenimento musicale della banda. Una comunità con naso all'insù, curiosa di sentire il suono vero delle campane al posto di quello registrato.  A tagliare il nastro il vescovo di San Miniato, monsignor Fausto Tardelli, sotto lo sguardo emozionato del parroco, don Patrice Z'Mulinda, del vescovo emerito di Volterra, monsignor Vasco Bertelli, di numerosi parroci della diocesi, rappresentanti del Comune di Terricciola e dei Comuni dell'Alta Valdera e del presidente della Provincia, Andrea Pieroni. Un momento di grande soddisfazione anche per l'ingegner Chiara Cristiani, che ha progettato il campanile con soluzioni all'avanguardia (insieme all'architetto Kety Funari, coprogettista) in fatto di risparmio energetico e led luminosi che variano di colore comunicando il periodo liturgico in corso.  La chiesa di San Martino della parrocchia di Selvatelle è nata senza campanile. Fu costruita infatti nel 1965 ed inaugurata nel 1968. A causa della mancanza di fondi non fu possibile completare il progetto originario, che comprendeva la torre campanaria.  Le campane, acquistate 40 anni fa, sono rimaste per tutto questo tempo per terra, nella canonica, in attesa di essere utilizzate.  Per il comitato paesano che si è occupato del campanile, il taglio del nastro è stato la fine di un percorso, come ha detto Paolo Ribechini nei lunghi ringraziamenti. Uno in particolare è stato rivolto a Varo Biliotti che ha sostenuto le spese dei led luminosi. S.C.
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