Pistoia, violenza sessuale nel camerino: negoziante chiede di patteggiare
Il settantunenne è accusato di aver palpeggiato una giovane cliente
PISTOIA. Qualche giorno prima, passandoci davanti, aveva visto in vetrina alcuni abiti carini, così quella mattina aveva deciso di andare in quel negozio di abbigliamento in pieno centro storico per provarne qualcuno. Ma mentre era nel camerino con ormai indosso solo mutandine e reggiseno, la tendina era stata scostata all’improvviso e l’anziano titolare del negozio le aveva circondato la vita con le braccia, per poi palparle ripetutamente le parti intime e il seno, cercando anche di baciarla sulla bocca. Invitandola oltretutto – mentre lei urlava per cercare di richiamare l’attenzione di qualche passante – ad andare a pranzo fuori insieme: avrebbe offerto lui.
Era all’incirca mezzogiorno dell’11 marzo 2022 quando la ragazza, rivestitasi alla meglio, era scappata via dal negozio, per poi, mentre telefonava al 112 per chiedere aiuto, allontanarsi in direzione di piazza San Francesco, dove era stata raggiunta da una pattuglia dei carabinieri, ai quali, in lacrime, aveva raccontato quello che era appena successo.
Ieri mattina, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il reato di violenza sessuale del 71enne commerciante del centro storico da parte della procura di Pistoia, ha preso il via l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale. Con il consenso del pm titolare dell’inchiesta, l’uomo, attraverso i suoi avvocati difensori – Luisa Carlesi ed Elisa Monticelli – ha presentato la richiesta di patteggiamento, a fronte dell’avvenuto risarcimento del danno alla parte offesa e del fatto che ha già intrapreso un percorso di riabilitazione in un Centro ascolto uomini (si tratta di strutture che si occupano della presa in carico di uomini autori di comportamenti violenti nei confronti delle donne).
Proprio per valutare meglio quest’ultimo aspetto, il giudice dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio per la decisione .
L’uomo, sentito immediatamente subito dopo il fatto dai carabinieri, aveva in un primo tempo detto di essere stato provocato dalla ragazza, per poi ammettere di aver perso la testa e di essersi comportato in modo ingiustificabile, come mai gli era successo in quarant’anni di lavoro. Preso a verbale, aveva in seguito ritrattato tutto, sostenendo di aver solo aiutato la ragazza, su sua richiesta, a sistemare i laccetti di alcuni capi di abbigliamento quando lei usciva dal camerino per chiedere come gli stesse quel determinato indumento.
Come detto, i fatti risalgono al marzo del 2022. Dopo che era entrata nel camerino, la ragazza aveva udito il rumore causato dalla chiave che girava per chiudere la serratura della porta d’ingresso del negozio, ma non ci aveva fatto troppo caso. Ripensandoci solo in seguito, dopo che si era sentita afferrare alle spalle dal commerciante, che, mentre le diceva quanto fosse bella, aveva iniziato a palpeggiarla. Divincolandosi, era riuscita a respingere il suo aggressore, evitando di essere baciata sulla bocca, ed era scappata via il più rapidamente possibile in preda al panico. Con l’uomo che, quasi in stato confusionale , se ne stava a quel punto immobile dietro la cassa, senza dire una parola.
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