Il Tirreno

Pistoia

La sentenza

Prende 22 multe, il giudice accoglie il ricorso e le annulla: i motivi della decisione

di Lorenzo Carducci

	Il cartello al varco di via della Madonna prima del luglio 2023
Il cartello al varco di via della Madonna prima del luglio 2023

Pistoia, accolto il ricorso di un’azienda che da 10 anni aveva accesso libero al centro

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PISTOIA. In questo periodo, per il Comune di Pistoia la parola “multe” è sinonimo di “grana”, intesa non come introito ma come grattacapo. Le note querelle sull’autovelox a 40 chilometri orari a Pontenuovo e sull’invasione della corsia preferenziale dei bus nell’accedere a piazza San Francesco stanno continuando a tenere banco, con una pioggia di ricorsi. In scala più ridotta, c’è però anche un altro caso che di recente hanno visto il giudice di pace e il tribunale di Pistoia dare torto all’amministrazione comunale e ragione, invece, a un imprenditore che si era visto recapitare 22 sanzioni per violazione della zona a traffico limitato. Multe tutte annullate.

Protagonista, l’azienda Ferroni sas, da anni fornitore alimentare di vari esercizi del centro cittadino. I verbali – compresi tra il 31 agosto e il 30 novembre del 2023 – erano scattati per i reiterati ingressi del furgone della ditta dai varchi ztl di via della Madonna (il numero 4) e via Palestro (numero 7) in assenza di apposita autorizzazione. Risultato, appunto, 22 multe, per un totale di circa 1.800 euro. Ma ai presunti contravventori c’era qualcosa che non tornava, puntualmente rilevato nel ricorso al giudice di pace – o meglio, nei tre ricorsi poi riuniti in uno – dall’avvocato Greta Incrocci, dello studio Incrocci, Mariani e Serni, con sede a Firenze e Montecatini.

Il Comune, nel 2023, aveva modificato il regolamento per l’accesso alla ztl limitato e dal 1° luglio, per alcune categorie di mezzi, tra i quali rientrava quello della Ferroni, l’accesso veniva condizionato al rilascio di un apposito permesso a pagamento. Una novità sostanziale per chi fino a quel momento, invece, aveva potuto circolare regolarmente nella ztl senza bisogno di alcun permesso nella fascia oraria consentita, dalle 8 alle 10.

Abitudine che per l’azienda Ferroni durava da oltre dieci anni, a testimonianza della buona fede dei trasgressori.

Il problema però è che anche da luglio i cartelli sembravano essere rimasti gli stessi della precedente regolamentazione, se non per l’impercettibile apposizione di un adesivo bianco (su sfondo bianco) a copertura delle categorie di mezzi non più abilitati alla circolazione senza permesso. Piccolezza a cui i conducenti non hanno potuto far caso.

Nessuna segnaletica di preavviso del mutamento, nessun cartello particolare che rendesse più visibile la novità, come ad esempio quelli gialli di temporanea modifica alla circolazione. E anche se il Comune aveva pubblicato le nuove regole all’albo pretorio dalla metà di giugno, nella recente sentenza con cui il giudice del tribunale di Pistoia Lucia Leoncini ha respinto l’appello di Palazzo di Giano contro la decisione del giudice di pace, si legge che la pubblicazione all’albo «non può assicurare la conoscenza in concreto (della modifica, nda), risultando del tutto inesigibile che un cittadino debba, in assenza di alcun preavviso facilmente percepibile, andare periodicamente a controllare l’albo pretorio del Comune per verificare se non vi sia stato pubblicato qualcosa che lo può interessare come utente di qualche servizio. Né risulta che la modifica di cui si discute sia stata in altro modo pubblicizzata alla cittadinanza, anche solo tramite informazione sui giornali locali o altri mezzi di comunicazione maggiormente fruibili dalla collettività».

Per tutti questi motivi, l’errore dell’azienda Ferroni nell’infrangere le nuove regole della ztl è stato giudicato scusabile.

Secondo il tribunale, per evitare questo tipo di ricorsi e l’annullamento delle multe, con conseguente esborso di spese legali, il Comune avrebbe dovuto avvalersi di modalità di pubblicizzazione più efficaci. Pare infatti che dopo quelli della Ferroni, sulla scrivania dell’ufficio legale del Comune siano arrivati altri ricorsi simili per le multe prese a causa delle modifiche poco visibili.

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