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Il riconoscimento

C’è un panificio toscano nell’elenco delle imprese storiche italiane: i segreti di un forno aperto 151 anni fa

Il forno realizzato nel 1959 a Quarrata
Il forno realizzato nel 1959 a Quarrata

Quarrata, l’azienda dei Giuntini nasce come panificio e bottega di generi alimentari

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QUARRATA. Un panificio con una carta d’identità sgualcita, eppure ancora perfettamente in salute: il Panificio Giuntini di Quarrata ha compiuto 151 anni. Lo comprova – come già scritto dal Tirreno nell’ottobre 2023 – un documento che è stato rinvenuto dall’attuale proprietario (assieme ai figli) Nicola Giuntini grazie a un appassionato di storia. Fatto sta che adesso il forno di via Cino da Pistoia è stato inserito dalla UnionCamere nel registro delle imprese storiche italiane.

L’atto originale della creazione del primo panificio non è mai stato ritrovato e l’alone di mistero su cose facesse in realtà il trisavolo ha sempre accompagnato la vita della famiglia Giuntini. A dipanare la matassa ha provveduto Enrico Bettazzi, ex dipendente della Caript che si dedica con la sua associazione Postalista a ricerche storiche e alla ricostruzione di alberi genealogici.

«Enrico – aveva raccontato al Tirreno Nicola Giuntini – mi ha spiegato che gli atti di nascita di un tempo, in mancanza del codice fiscale come adesso riportavano, oltre alla genitorialità, anche la professione del padre o di entrambi i genitori. Era stato così che il Granducato di Toscana e il Regno d’Italia, che nel 1861 gli succedette, continuarono a utilizzare questi due parametri proprio per identificare una persona al netto di eventuali omonimie. Enrico ha consultato, con grande perizia, gli atti di nascita del Comune di Quarrata (fino al 1959 Comune di Tizzana) che, da qualche anno, sono online. Ha potuto così risalire a un certificato di nascita recante la data del 23 settembre 1873. Si tratta dell’atto di nascita di Dario Giuntini, figlio di Silvio. Il documento riporta che il padre di Dario, in quella data svolgeva l’attività di bottegaio. Ora, in quell’epoca, soprattutto nei luoghi di campagna la gente era solita produrre il pane direttamente a casa. Erano appunto le botteghe di alimentari le uniche a infornare per vendere. Quindi, grazie a questo certificato, abbiamo potuto retrodatare l’attività di famiglia di almeno 29 anni».

Così è stato anche possibile appurare che Raffaello, padre di Silvio, esercitava la professione di “proprietario” (si suppone terriero) mentre Luigi, l’ultimo Giuntini a cui si può risalire (siamo ai primi dell’Ottocento) svolgeva l’attività del “pigionale”, vale a dire un agricoltore che prendeva in affitto i campi che poi coltivava.

L’azienda dei Giuntini nasce come panificio e bottega di generi alimentari. Una trentina d’anni dopo però le cose erano già cambiate: Silvio viene definito dal notaio “fornaio” quando compra un terreno in una località che in seguito verrà chiamata “Silvione” in suo onore. Lì Silvio e il figlio Dario costruiranno negli anni due panifici. Questo era il segno di un cambiamento della società: l’attività di panificazione comincia a essere prevalente, anche se la famiglia tiene la bottega di generi alimentari fino al 1970, per poi gestire soltanto il panificio e l’osteria.

Da Silvio l’attività passò al figlio Dario, quindi ai figli Amedeo e Filiberto. Poi a prendere il timone del panificio è la nonna di Nicola, Maria Bellini, che lo gestisce in un periodo difficile come la Seconda guerra mondiale, per poi passarlo a Franco appena raggiunta la maggiore età. Franco è anche l’uomo del boom, l’uomo che seppe uscire dalla crisi del secondo dopoguerra e trasformare il panificio dandogli l’impronta odierna costruendo di seguito 4 nuovi forni, i primi due a Silvione e poi, visto lo sviluppo del lavoro e il bisogno di spazi più ampi, altri due nella nuova sede che costruì nel 1959 a Quarrata. In particolare, l’ultimo realizzato fu il primo forno semiautomatico costruito in Italia, tanto che per anni i panificatori venivano da tutta Italia a vederlo. Con la moglie Maria Luisa aprirono anche il bar e la pasticceria tutt’oggi attivi.

«Io sono entrato al lavoro nel 1977 e mio padre mi passò la proprietà del panificio nel 1988 – conclude Nicola, parlando dalla sede attuale del forno, in via Cino da Pistoia – e adesso, pur essendo ancora al loro fianco, ho passato l’attività ai miei figli. Il forno Giuntini è stato, e continua a essere, testimone di innumerevoli epoche storiche».

Tant’è che, come detto, adesso è arrivato il riconoscimento da parte dell’Unione regionale delle camere di commercio toscane.

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