Il Tirreno

Pistoia

L’addio

Un migliaio di persone per l’ultimo saluto a Marco Ceccarelli

di Sauro Romagnani
Il feretro portato fuori dalla chiesa e nelle due foto in basso la folla davanti alla pieve di Pian degli Ontani
Il feretro portato fuori dalla chiesa e nelle due foto in basso la folla davanti alla pieve di Pian degli Ontani

A Pian degli Ontani il funerale dell’impiantista

17 novembre 2024
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PIAN DEGLI ONTANI. Tantissime persone, centinaia, riunite davanti alla chiesa parrocchiale del borgo di Pian degli Ontani, hanno reso omaggio ieri pomeriggio a Marco Ceccarelli, l’imprenditore montano - impiantista titolare della Doganaccia - morto a 51 anni per una malattia. Una folla silente e commossa. Quasi tutti conoscevano “Marco”, un amico, un collega, una persona che alla montagna ha dato tanto, per il poco che gli è stato concesso di vivere.

Dai politici (il sindaco di Pistoia Tomasi, la consigliera comunale Fratoni, fino agli amministratori dei colleghi montani), agli imprenditori della neve, alle famiglie della montagna, in un migliaio hanno dato il loro ultimo saluto all’imprenditore 51enne. Non è stato semplice raggiungere il paese in automobile perché la fila di auto parcheggiate lungo la strada, sul lato destro e sinistro, al paese misurava oltre due chilometri.

In tanti sono rimasti, gioco forza, fuori dalla chiesa. Un altoparlante esterno ha permesso di seguire i passi e le commemorazioni, la prima delle quali è stata dell’ex sindaco di Cutigliano Graziano Nesti che ripercorrendo i ricordi di vita trascorsi con Ceccarelli, dalla giovinezza per giungere agli ultimissimi episodi di battaglie a favore del territorio, con voce interrotta dall’emozione ha concluso con le parole: «Marco sali sulla funivia che tanto ti è stata cara e vai sulle vette più alte». Un fragorosissimo applauso è scaturito e rimbombato nella valle sul cui sfondo si ergevano alti monti illuminati da un insolito caldo sole autunnale.

Il sindaco di Abetone Cutigliano, Gabriele Bacci ha raccontato episodi giovanili vissuti con Marco, e alludendo ai tempi odierni molto cambiati da allora ha ricordando: «Quando da giovani andavamo a San Marcello, che per noi era un grande centro, ci pareva una vera e propria avventura». Poi proseguendo ha aggiunto: «Con Marco abbiamo messo ai piedi i primi sci, già allora Marco era predestinato. Ma non solo, Marco era sempre presente, quando andavamo nei boschi. Era un trascinatore, un generoso molto intelligente e il messaggio che ci ha lasciato è l’invito ad abbandonare le polemiche e adoperarsi tutti per il futuro dei nostri luoghi».

La morte di Marco, che lascia la moglie e una bambina di 6 anni, il padre Sergio e il fratello Ronny con i quali collaborava nell’azienda Doganaccia 2000, all’età di 51 anni è stata causata da una lunga malattia contro la quale ha lottato, sorretto da tutta la sua famiglia, con tenacia, determinazione e una incredibile forza di volontà. È stato sepolto nel locale cimitero di Pian degli Ontani circondato da un’enorme folla, come raramente si vede, che ha voluto porgergli l’ultimo affettuoso saluto.



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