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Pistoia, Certosa, maxi investimento per il quartiere delle Fornaci: le cifre, i dettagli e come cambierà

di Lorenzo Carducci

	Uno scorcio della Certosa con le sue due “stecche” 
Uno scorcio della Certosa con le sue due “stecche” 

Il sindaco Alessandro Tomasi: «Intervento di manutenzione di 74 alloggi, un impegno senza precedenti»

19 luglio 2024
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PISTOIA. Il risanamento delle facciate, il rifacimento delle passerelle e della pavimentazione esterna, l’impermeabilizzazione e la coibentazione della copertura, ma anche la sostituzione di infissi, caldaie e termosifoni per ogni alloggio, con un sistema di termoregolazione e controllo dei consumi che dovrebbe alleggerire la bolletta. Ma anche i terrazzi “finti” che diventeranno pertinenze vere e abitabili con delle nuove portefinestre, novità accolta dal boato di stupore dei residenti.

Il progetto

Fa tutto parte del progetto di riqualificazione della Certosa a Le Fornaci, edificio popolare di proprietà del Comune e gestito dalla Spes, diviso in due “stecche” nelle quali abitano più di 160 persone (in 74 alloggi) e che sarà sottoposto a un maxi intervento di manutenzione straordinaria, per cui l’amministrazione comunale ha recentemente stanziato 1 milione e 600 mila euro. Un impegno definito «senza precedenti», che vede Palazzo di Giano farsi carico per la prima volta interamente dei lavori necessari per ammodernare gli stabili de Le Fornaci.

La storia

La Certosa, costruita nel 1990, e poi ampliata con un’ulteriore porzione nel 2008, presenta segni evidenti di degrado che causano notevoli disagi abitativi. Intonaci a rischio distacco all'esterno, muffa e condense all’interno per gli infissi in ferro e non a taglio termico. Difetti di cui è prevista la soluzione alla radice. Al progetto, redatto da Spes e approvato dal Comune, seguirà la firma di una convenzione per il trasferimento dei fondi dopo la quale la società di edilizia popolare pistoiese potrà mettere a gara le opere, che inizieranno il prossimo autunno per una durata di un anno e mezzo circa.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 17 luglio il sindaco Alessandro Tomasi, il presidente di Spes Riccardo Sensi e gli architetti Valeria Pasquali ed Eva Februari, hanno incontrato i residenti delle stecche proprio in via Gentile per presentare loro gli interventi, con tanto di tavole e prospetti.

«Primo grande passo»

Associando il recupero degli alloggi di risulta alla riqualificazione della Certosa, il sindaco Tomasi parla di «un primo grande passo per queste abitazioni su cui non ci sono mai stati interventi importanti. Per noi l’edilizia popolare è una priorità e iniziamo a tracciare una rotta. Lo dobbiamo a chi ci vive, consapevoli che i fondi statali e regionali non sono sufficienti a risolvere i tanti problemi. La riqualificazione della Certosa segna il primo passo di una programmazione di interventi che vogliamo portare avanti».

«Per trovare una soluzione all’annoso problema di un’edilizia sociale vecchia e fatiscente, non solo a Pistoia ma in tutta Italia, servirebbero ingenti risorse statali che però non ci sono – sottolinea il presidente di Spes Riccardo Sensi – Ecco dunque che l’impegno del sindaco Tomasi e della sua amministrazione risulta ancora più determinante e significativo, un segno di attenzione verso Le Fornaci, per migliorare le condizioni di vita di quasi 200 persone che abitano alla Certosa. A questa disponibilità del Comune di Pistoia si somma l’attenta gestione che Spes fa delle risorse pubbliche (lo dimostra il salvataggio della società dal default, nda), con un buon servizio che incide sulla diminuzione delle liste di attesa e sulle condizioni abitative delle persone che hanno diritto ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Questo intervento non risolverà tutti i problemi del quartiere ma porterà un miglioramento concreto e importante».

L’incontro

Durante l’incontro, l'architetto Valeria Pasquali ha illustrato le opere di muratura, sostituzione di infissi e termoidraulica, mentre il primo cittadino ha chiesto la collaborazione dei residenti: «Nel corso dei lavori ci sarà inevitabilmente qualche disagio, ma alla fine avrete appartamenti migliori, più dignitosi e più efficienti. Qualcuno ci ha fatto delle domande su migliorie specifiche fuori dal progetto, la risposta è che le potremo fare solo se risparmieremo qualche soldo col ribasso di gara. Una ringhiera in più, una porta, vedremo. Soffermiamoci intanto su ciò che faremo sicuramente. È inutile pretendere una porta blindata se poi piove in casa».

Altri progetti

Il progetto della Certosa si somma all’opera di riqualificazione attualmente in corso a Bottegone, nell’immobile di edilizia popolare di via Vittorio Veneto, finanziata con fondi Pnrr per 1milione e 600mila euro, al rifacimento ultimato del manto di copertura nell’edificio di via Valiani e di quello in corso nella palazzina di via Gentile 479/478, finanziati con risorse Spes ed infin alla riqualificazione energetica conclusa dei due edifici di edilizia residenziale pubblica di via D’Aragona, finanziati con 2milioni e 100mila euro nell’ambito del Programma straordinario di riqualificazione urbana di Bottegone.

Poi c’è il recupero degli alloggi di risulta, con un altro finanziamento già garantito a Spes dall’amministrazione comunale, stavolta di 250mila euro, grazie al quale sono in corso di riqualificazione 32 alloggi, di cui 16 già pronti. Da qui a ottobre, saranno tutti assegnabili alle persone in attesa nella graduatoria comunale. Altri 23 sono in ristrutturazione con fondi regionali e 6, destinati a persone con disabilità in possesso di requisiti Erp, con fondi Pnrr.

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