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Sport: Serie B

Pisa, Piovanelli e l'ultima promozione nerazzurra in Serie A: «Tutte le similitudini con quel magico 1990»

di Andrea Chiavacci
A sinistra Piovanelli con Simeone, a destra il Pisa esulta sotto la Nord (Foto Stick)
A sinistra Piovanelli con Simeone, a destra il Pisa esulta sotto la Nord (Foto Stick)

L’analisi dell’ex dopo il calciomercato: «Gruppo rinforzato, accadde pure con Romeo»

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PISA. Trentacinque anni fa con i suoi 19 gol ha contribuito all'ultima promozione in Serie A del Pisa, oggi invece osserva con ammirazione il cammino intrapreso da Filippo Inzaghi e dai suoi ragazzi. Lamberto Piovanelli, per tutti il Piova, applaude anche il mercato di gennaio.

Piovanelli, come giudica il lavoro della società durante questa sessione di gennaio?

«Il mio giudizio è nettamente positivo. La squadra è stata rinforzata con elementi di categoria e la società ha lanciato un segnale importante alle rivali nella corsa alla Serie A. Con la squadra seconda in classifica non ha voluto lasciare nulla di intentato o peggio ancora al caso. Fece lo stesso Romeo Anconetani nel 1989/90, anche se il mercato di riparazione si svolgeva in autunno, inserendo due elementi come Bosco e Neri in una squadra già forte e che poi arrivò seconda dietro al Torino conquistando la Serie A».

Dunque sa squadra secondo lei esce rinforzata dal mercato?

«Credo di sì, almeno sulla carta. Poi si sa che è il campo a parlare. Avevano preso anche Provstgaard, peccato si sia inserita la Lazio all'ultimo istante. È una mossa che non mi è piaciuta da parte dei biancocelesti. Il Pisa però è stato bravo a prendere Castellini all'ultimo istante. Un ragazzo che a soli 21 anni indossa la fascia di capitano in una piazza come Catania non è uno dei tanti; penso che sia indice di grande personalità. Meister e Solbakken sono profili interessanti ma dobbiamo imparare a conoscerli, Sernicola invece è un acquisto di categoria. Uno che sa come si vincono i campionati. E può portare ancora più esperienza alla squadra, soprattutto nei momenti in cui bisognerà stringere i denti. E la squadra sotto questo sotto aspetto sta già crescendo dopo le difficoltà incontrate all'andata in alcune trasferte».

Da ex attaccante come giudica le prime partite di Meister?

«Mi dispiace non averlo visto più tempo contro la Salernitana. Quella di Palermo era un tipo di partita diversa e ha dovuto sacrificarsi. Non mi è dispiaciuto, però. È una punta centrale ma mi sembra che si sia adattato bene alle consegne di Inzaghi perché è giusto che siano anche i nuovi ad adattarsi alle esigenze di una squadra già collaudata. E lui lo ha fatto. È presto per giudicarlo ma la prima impressione mi sembra positiva».

E di Lind cosa pensa?

«È un bel cavallone, nel senso buono del termine. Mi piace perché ha carattere, si getta nella mischia senza paura, fa a sportellate con chiunque e sa trascinare la platea. E poi fa anche gol, che non guasta mai. Non me lo aspettavo già a questo livello. Voglio però sottolineare anche il campionato straordinario che sta facendo Moreo. Adesso capisco perché il Pisa lo aveva inseguito a, lungo nel mercato di gennaio di due anni fa».

È Moreo l'uomo in più?

«Tutti sono importanti. Moreo, Tramoni, che spero rientri presto, i due centrali difensivi Caracciolo e Canestrelli che stanno facendo la differenza tra quelli che erano già qui. E ovviamente Semper, un portiere fortissimo e "fastidioso". Ma per gli avversari. Davvero molto reattivo. È importantissimo anche Marin, però deve stare più attento. L'espulsione contro la Salernitana poteva costare caro, la squadra in quell'occasione è stata brava a tirare fuori il carattere».

I meriti di Inzaghi?

«È la forza di questo gruppo. Il Pisa ha fatto innesti importanti ma tanti giocatori erano qui anche la passata stagione. Ha ridato entusiasmo a tutto l'ambiente».

Può trovare difficoltà a gestire una rosa ancora più forte?

«Non credo, sa ottenere il massimo dal gruppo perché fa sentire tutti importanti. E non dimentichiamoci che c'è anche Morutan che torna dopo un lungo infortunio, un altro che può garantire un ulteriore salto di qualità anche a gara iniziata».

Anche alla luce del mercato si può dire che per la promozione diretta sarà corsa a tre fino alla fine?

«Credo di sì. Anche lo Spezia ha dato un bel segnale acquistando Lapadula, uno che mi è sempre piaciuto molto, e il Sassuolo si è rinforzato nell'ultimo giorno di mercato. I neroverdi, anche se in testa, mi piacciono meno rispetto a Pisa e Spezia. Negli scontri diretti i nerazzurri e i bianconeri hanno tenuto un altro ritmo rispetto alla squadra di Grosso».


 

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