Pisa, come una sfida con Sinner: anche qui “no trips for cats”
Una squadra forte e un gruppo dai grandi valori. Ma corsa resta abbastanza lunga e ricca di trappole da pretendere non solo di non mollare la presa ma neanche di allentarla
No trips for cats, direbbe l’ex racchetta azzurra e oggi (brillante) commentatore tv Paolo Bertolucci.
È una frase ormai diventata motto, con tanto di t-shirt dedicate, che si è inventato, non oggi e neanche ieri, nel suo simpatico inglese-maccheronico (già, letteralmente “trips” significa “viaggi”) per fotografare le straordinarie imprese di Jannik Sinner. E, in effetti, pensare oggi di venirsela a giocare all’Arena contro i nerazzurri di Pippo Inzaghi è un po’ come sfidare il campionissimo di San Candido sul campo da tennis. Non c’è trippa per gatti, appunto.
Per conferma basta chiedere alla Salernitana a cui non sono stati sufficienti 81 minuti (recuperi inclusi) per uscire indenni dal fortino in cui il Pisa e Pisa stanno dando forza, anima e corpo a un sogno lungo più di 30 anni. Non è la prima e si spera non l’ultima impresa dell’ardita brigata nerazzurra, ma proprio la prolungata inferiorità numerica, figlia dell’espulsione di Marius Marin, ha dato una pennellata, e forse anche qualcosa di più, di epico a una vittoria che al via scontata non era, perché non c’è mai niente così quando una palla rotola su un prato verde, ma almeno pronosticabile. Ma proprio per questo, come è venuta, l’ennesimo acuto stagionale vale anche più dei 3 pesantissimi punti che porta in dote. Racconta, per l’ennesima volta, che il Pisa c’è e ha tutto, ma proprio tutto, per chiudere in maniera trionfale una cavalcata che finora sta regalando quasi esclusivamente cose belle.
Che la squadra sia forte, insomma, non si scopre certo oggi. Lo dimostra da luglio non solo in ogni maledetta partita ma, come proprio Inzaghi fa capire spesso, in ogni singolo allenamento. Ha valori tecnici importanti (tanto da riuscire a sopperire anche all’assenza di un talento come Matteo Tramoni) ha valori fisici (perché si batte e si sbatte sempre dal fischio iniziale a quello finale di ogni gara) e valori morali. Non è una novità, manco questa, ma la riprova arrivata coi campani è davvero tanta roba.
Attenzione, però, purtroppo non è finita. Non ancora. La corsa resta abbastanza lunga e ricca di trappole da pretendere non solo di non mollare la presa ma neanche di allentarla. Le rivali non mollano, anche se il vero avversario del Pisa oggi è proprio il Pisa. Essere padroni del proprio destino è anche una responsabilità che bisogna sapere gestire. Insomma, senza colpevolizzare o peggio ancora crocifiggere Marin, uno che ci mette sempre tutt e forse anche di più, leggerezze come quella di domenica vanno evitate. Episodio controverso, vero, ma quell’intervento, in quel momento e in quella zona di campo, andava evitato.
Errori da non ripetere. Proprio perché i giochi non sono fatti e, come insegna il grande scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe, un traguardo si raggiunge senza fretta ma senza sosta.
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