Ufficiale: Amoroso è il nuovo allenatore. Quel suo "no" al Livorno
Definiti i dettagli burocratici per il suo tesseramento. Quando disse no ai labronici perché pisano. L'incarico di allenatore in seconda ad Alessandro Alfani Rossi
PISA. Tutto risolto: è Christian Amoroso il nuovo allenatore del Pisa e traghetterà i nerazzurri da qui a fine stagione. Le pratiche burocratiche sono state completate. Amoroso, ex tecnico della Berretti, stava già allenando la squadra dall'inizio della settimana. Nel derby di venerdì 27 con il Prato il suo debutto in panchina. L'incarico di allenatore in seconda ad Alessandro Alfani Rossi.
Chi è Amoroso. Christian Amoroso è nato a Pisa il 26 settembre 1976. I primi calci li ha tirati nei Piccoli Azzurri, società di Cascina, e nello Zambra. Un pisano doc, dunque. Come allenatore, Amoroso arriva da una gavetta nel settore giovanile nerazzurro. Dal 2012 al 2014 ha guidato infatti la squadra degli Allievi e alla prima stagione ha centrato le finali nazionali dove i giovani nerazzurri sono stati estromessi dal Forlì in una gara disputata all’Arena Garibaldi. Il buon lavoro svolto nel biennio con gli Allievi gli è valsa la promozione alla guida della Berretti e l’inserimento nel progetto del settore giovanile targato Biancoforno iniziato lo scorso luglio.
Il gran rifiuto. Nella carriera di giocatore spicca il suo «no» al trasferimento nel Livorno nell’estate 2010 nonostante le sirene del presidente Aldo Spinelli e quelle di Giuseppe Pillon, che allora fece carte false per portarlo in maglia amaranto (lo aveva avuto alle sue dipendenze la stagione precedente all’Ascoli). L’ormai tecnico nerazzurro non la prese bene. Ma Amoroso non mollò e dopo tre settimane scelse il nerazzurro realizzando il sogno di giocare con la maglia della sua città. Una stagione non esaltante (9 presenze e zero gol) per i molti infortuni e per il Pisa. Il 4 agosto 2011 l’addio al calcio giocato. «Non avrei potuto vestire quella maglia perché sono nato a Pisa e sono tifoso dei colori nerazzurri - disse Amoroso -. Non me la sono sentita di andare a giocare a Livorno. Io sono un pisano doc e ho fatto una scelta di cuore. Non sarei riuscito a giocare con quella maglia e non volevo prendere in giro né il sottoscritto né i livornesi. L’unico errore è stato quello di prendere in considerazione anche solo la possibilità di trasferirmi al Livorno».
Quel gol al Camp Nou. A livello di calciatore Christian Amoroso vanta una carriera lunga e piena di soddisfazioni. Dopo la classica trafila nel settore giovanile della Fiorentina il centrocampista pisano approda in prima squadra, ma viene girato in prestito all’Empoli dove colleziona 33 presenze e 2 gol contribuendo alla promozione in serie A degli azzurri. Torna alla Fiorentina dove gioca dal 1997 al 2002 collezionando 120 presenze e realizzando due reti: quella più importante per il momentaneo 1-2 segnato in Champions League al Camp Nou contro il Barcellona (la gara terminò 4-2 per i blaugrana di Van Gaal). Era la Fiorentina di Padalino, Batistuta, Di Livio, con Giovanni Trapattoni al timone della Viola. La stagione successiva la squadra dell’allora presidente Cecchi Gori conquista la Coppa Italia. Dopo il fallimento della Fiorentina, Amoroso si trasferisce a Bologna dove colleziona 197 presenze e 6 gol in settore stagioni, passando poi all’Ascoli. Il resto è storia recente. Ora Christian si trova davanti un’altra sfida: diventare profeta in patria. In pochi ci sono riusciti.