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Decolli da Pisa, modificate le rotte: aerei a “bassa quota” in centro. Il motivo e le segnalazioni dei cittadini

di Danilo Renzullo
Decolli da Pisa, modificate le rotte: aerei a “bassa quota” in centro. Il motivo e le segnalazioni dei cittadini

Decisione dell’Aeronautica, Roberto Naldi: «Studiamo nuove traiettorie»

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PISA. La decisione è stata comunicata dall’Aeronautica militare diverse settimane fa a Toscana Aeroporti e alle compagnie aeree. Le rotte degli aerei in partenza dal Galilei di Pisa sono cambiate. Molte, ma non tutte. E, nella maggior parte dei casi, hanno un impatto maggiore sulla città. Soprattutto sul centro cittadino. Una comunicazione non accompagnata da una spiegazione ufficiale, che si è concretizzata non solo in una modifica delle “mappe aeree”, ma soprattutto in una diversa “percezione” del traffico nel cielo pisano. Le conseguenze sono state già avvertite dalla popolazione. Con un impatto visivo e del rumore che ha iniziato a provocare malumori e preoccupazioni. Con decine di segnalazioni che arrivano soprattutto dai quartieri di San Martino e Sant’Antonio.

Il cono del decollo

Le modifiche riguardano il “cono del decollo”, lo spazio aereo che i piloti hanno a disposizione per raggiungere la quota necessaria alla navigazione e la rotta da seguire. Se fino a qualche settimana fa, dopo aver lasciato la pista del Galilei, gli aerei “bypassavano” il centro storico dirigendosi verso le Piagge e con una successiva virata all’altezza di Porta a Lucca per poi dirigersi verso nord-ovest, le nuove direttive dell’Aeronautica militare, impongono ai piloti un decollo più rapido che non permette di seguire la stessa direzione, ma costringe ad un passaggio all’altezza del centro storico.

L’intervento di Arpat

Manovre che riguardano solo una parte degli aerei in partenza dal Galilei. Immutate restano invece le manovre di atterraggio con gli aerei che provengono da sud-ovest arrivando dalla costa. Il problema dell’inquinamento acustico in alcune zone della città, a cominciare dalla Piagge, dovuto al passaggio degli aerei, è di lunga data. Da questo sarebbero scaturiti segnalazioni ed esposti dei residenti all’Arpat, chiedendo un intervento per limitare il passaggio degli aerei e migliorare la situazione.

La posizione di Naldi

A fronte di questo, sarebbero state decise queste modifiche. Una sorta di sperimentazione che, alla prova dei fatti, secondo quanto dicono i residenti del centro, avrebbero solo spostato il problema da una zona ad un’altra della città. I malumori non sono però inascoltati. Tanto che sarebbero già in corso valutazioni da parte degli enti preposti per cercare di applicare alcune correttivi. In questo contesto, va tenuto di conto il boom del traffico aereo che, dopo la pandemia, vede tra i protagonisti anche lo scalo pisano. «Le procedure di decollo e atterraggio sono definite dall’Aeronautica militare che è l’unica preposta alla gestione del traffico aereo sugli scali militari e pertanto anche su quello di Pisa. Intendiamo adoperarci e dialogare con l’Aeronautica affinché si possano studiare delle traiettorie meno impattanti per la cittadinanza», sottolinea Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti.

In Comune

La questione sarà intanto affrontata domani, giovedì 30 gennaio, in consiglio comunale con un question-time presentato da Diritti in comune a seguito, spiega il gruppo consiliare, delle «decine di segnalazioni che abbiamo ricevuto dai cittadini che vivono nel centro storico per il rumore e l’inquinamento causato dal traffico aereo, cosa che precedentemente non avveniva». 

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