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Pisa, prende a calci e pugni la controllora e getta il suo telefono nell’Arno

di Sabrina Chiellini
Il tribunale di Pisa
Il tribunale di Pisa

Per il 40enne c’è la richiesta di rinvio a giudizio, ma un errore fa slittare l’udienza

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PISA. È cominciata ieri, 8 gennaio, davanti al giudice Nunzia Castellano, l’udienza preliminare per decidere della richiesta di rinvio a giudizio di un 40enne di Pisa che, nel febbraio 2024, è stato protagonista di un episodio di violenza ai danni di un’addetta al controllo dei biglietti sugli autobus della linea urbana gestita da Autolinee Toscane Spa. Uno dei tanti episodi davvero inaccettabili.

Il fatto

Ecco il fatto. Mentre il bus percorre un tratto dei Lungarni il 40enne, difeso dal legale Federica Felici, l’addetta al controllo dei biglietti chiede al 40enne di mostrarle se aveva pagato il biglietto regolarmente, ed essendo l’uomo sprovvisto del titolo di viaggio di fornire le proprie generalità. Il passeggero in un primo momento cerca di evitare il controllo e si rifiuta di fornire le proprie generalità. A fronte della nuova richiesta dell’addetta al controllo, una volta scesi dal mezzo, prima la aggredisce fisicamente con calci e pugni, poi strappa dalle mani della donna il telefono aziendale e lo getta nel fiume Arno, pensando così, probabilmente, di cancellare ogni traccia del controllo. Il tutto costringendo la dipendente di Autolinee non solo a difendersi dalla violenta aggressione, ma anche a chiedere aiuto alle forze di polizia.

Le indagini

Le indagini sull’episodio si sono concluse e la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del 40enne per i reati di resistenza ad esercente un pubblico servizio, lesioni aggravate e danneggiamento, oltre al preliminare rifiuto di avere fornito le proprie generalità. Autolinee Toscane Spa, persona offesa nel procedimento, rappresentata dall’avvocato Alessandro Niccoli, ha manifestato al giudice per l’udienza preliminare l’intenzione di costituirsi parte civile. Fatti come questo oltre a creare danni fisici alla addetta al controllo, causano anche uno stato d’ansia non trascurabile. Bisogna anche tenere conto delle conseguenze che l’episodio ha avuto sull’autista della linea 1+, e sul personale addetto al trasporto, ha fatto notare il legale, spesso coinvolto in episodi analoghi che non permettono di svolgere con la necessaria serenità il proprio lavoro. Comportamenti simili, infatti, creano inoltre allarme negli altri utenti del trasporto di linea, con il rischio di disincentivando l’utilizzo degli autobus da parte dei cittadini danneggiando il servizio di trasporto reso a favore della collettività. L’udienza è stata aggiornata all’inizio di aprile per rinnovare la notifica alla addetta al controllo, e dare il via al processo.

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