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Internet Festival, dal remo al guanto virtuale: come la robotica cambia sport e salute – Video

di Federica Scintu e Libero Red Dolce

	Il vogatore Hairemi e il guanto aptico: entrambi funzionano in un ambiente di realtà virtuale
Il vogatore Hairemi e il guanto aptico: entrambi funzionano in un ambiente di realtà virtuale

Pisa, dal feedback tattile al vogatore Hairemi: i progetti della Scuola superiore Sant’Anna

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PISA. Afferrare qualcosa che non c’è e posizionarlo dove vogliamo. Vogare su una canoa nel mare di Amalfi ma da Pisa, senza canoa e pure senz’acqua. È un mondo virtuale che permette esperienze comunque reali che possono avere un’applicazione in diversi ambiti, dalla sanità allo sport. Il tutto grazie allo sviluppo della tecnologia che nel campo della robotica e della realtà virtuale sta facendo passi da gigante. Abbiamo provato il funzionamento di entrambi in occasione dell’Internet Festival di Pisa al centro congressi Le Benedettine.

Realtà aumentata e manipolazione

Ad accomunare i progetti “Sun” e “Hairemi” – entrambi della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa –  è la creazione di un ambiente virtuale nel quale è possibile compiere azioni diverse: nel primo caso indossando un guanto aptico, cioè in grado di mappare il movimento delle nostre dita, possiamo afferrare oggetti virtuali e spostarli da un punto a un altro; mentre nel secondo utilizzando un vogatore gli utenti possono provare l’esperienza del canottaggio vogando liberamente oppure gareggiando all’interno di repliche virtuali di bacini reali. 

A colpire di entrambi gli “strumenti” è la qualità dell’esperienza realistica che si può vivere: il guanto restituisce un feedback tattile simile a quello che si proverebbe manipolando degli oggetti reali – sia per intensità che nelle diverse esperienze di sfioramento di una superficie – mentre il vogatore riesce a far eseguire all’utente gli stessi movimenti che compie un canoista simulando anche l’attrito che crea l’acqua quando si muove il remo. 

Il guanto tattile

«In Sun sviluppiamo dei dispositivi tattili per la mano che servono per dare percezione tattile all’interno di ambienti virtuali o di realtà aumentata – spiega Daniele Leonardis, ricercatore al Sant’Anna di Pisa – si tratta di due ditali che hanno degli attuatori miniaturizzati stampati con un materiale morbido in modo che possano adattarsi a mani diverse. Gli attuatori sono collegati a un ambiente virtuale e possono generare delle forze e dare quella sensazione di contatto con gli oggetti che afferriamo». Il fatto che sia possibile avere un feedback tattile rende questo tipo di strumento utilizzabile in diversi settori come ad esempio la riabilitazione in campo clinico, la simulazione di operazioni complesse e il controllo a distanza di robot.

Il vogatore nelle scuole

Il progetto Hairemi è stato invece finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea e per il momento è stato utilizzato in ambito scolastico, con gli studenti che hanno potuto effettuare un’esperienza multiplayer sfidandosi a distanza in un ambiente di realtà virtuale. Hairemi però, come ha spiegato anche il suo “creatore”, Alessandro Filippeschi «è stato progettato con un occhio di riguardo all’inclusione». Infatti, il sistema è dotato di un timone che permette, a chi non è in grado di eseguire un gesto complesso come quello del canottaggio, di cooperare con il vogatore modificando la direzione della barca.

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