Pisa, corriere muore al secondo giorno di consegne in centro: i soccorsi e il dolore in strada
Tre dipendenti di un supermercato hanno effettuato il massaggio cardiaco ma per l'uomo non c'è stato niente da fare
PISA. Stava piovendo tantissimo questa mattina alle 10 quando un corriere di 57 anni stava scaricando i pacchi dal suo furgone parcheggiato in via Cottolengo, una traversa di corso Italia a Pisa. La merce era destinata a entrare nella porta sul retro dell’Ovs. Un’operazione che si stava svolgendo con le solite manovre attraverso l’uso di un transpallet elettrico. All’improvviso, però, il lavoratore è stato colto da un malore. È stato visto cadere all’indietro e finire sul pianale del mezzo color rosso. Privo di sensi. Una donna che ha assistito alla scena ha cercato di sorreggergli la testa che sporgeva nel vuoto. Tre dipendenti del vicino supermercato Conad hanno effettuato manovre per rianimarlo. Poi dal centro sanitario della zona è stato portato un defibrillatore. Niente da fare. Dopo pochi minuti è arrivata l’automedica e un’ambulanza della Pubblica assistenza di Pisa. Il personale inviato dal 118 ha continuato a operare per cercare di salvargli la vita. Ma è stato tutto inutile.
Il furgone è stato circondato dalle fettucce bianche e rosse sistemate dai carabinieri che hanno effettuato le procedure necessarie in questi casi mentre la salma veniva coperta con un telo. Via Cottolengo è rimasta chiusa a lungo prima che il corpo senza vita del 57enne venisse portato via insieme al mezzo e la strada tornasse alla normalità.
Il secondo giorno di consegne
Ma per chi frequenta quella zona del centro sarà difficile dimenticare quegli attimi in cui in tanti cercavano di dare una mano e mantenere in vita il lavoratore al suo secondo giorno di consegne all’Ovs. L’altro giorno i dipendenti del negozio di abbigliamento e accessori l’avevano visto arrivare per la prima volta, insieme a un collega che gli aveva spiegato cosa fare. Ieri si era presentato da solo. Anche altri corrieri colleghi che effettuano consegne in corso Italia non lo conoscevano. Ma per tutti vale lo stesso discorso di pietà per una morte davanti a tante persone e che ha colpito una categoria da sempre al centro delle discussioni quando si parla di impieghi faticosi, con poche tutele e dai ritmi quasi sempre duri da sostenere a livello fisico e mentale.
Il tentativo di salvarlo dei dipendenti del supermercato
Il decesso è avvenuto per cause naturali mentre restano gli sforzi compiuti da chi ha cercato di salvare la vita al corriere. Come Tiziano Fornino, Emanuele Daini e Matteo Buti, i dipendenti del supermercato Conad i quali hanno seguito corsi di primo intervento e Protezione civile. «Abbiamo iniziato a praticare un massaggio cardiaco provando a far ripartire il battito – raccontano –. Abbiamo chiesto anche se ci fosse un defibrillatore in zona ed è stato portato, ma le speranze erano sempre minori». Successivamente è giunto il personale sanitario che ha proseguito con le manovre salva-vita, somministrando anche adrenalina. Ma tutti gli sforzi sono stati inutili.
In molti hanno assistito alla scena. Via Cottolengo è molto frequentata di mattina. Nel pomeriggio, ovviamente, tra i negozianti non si parlava d’altro. Anche perché i corrieri ormai sono persone conosciute dagli esercenti. Svolgono una funzione fondamentale per il loro lavoro. E anche se l’uomo deceduto era ai suoi primissimi incarichi nel centro storico di Pisa, la sua scomparsa ha toccato il cuore di molte persone.