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Pisa, la denuncia di una 30enne: «Punta con la siringa sul lungarno». Cosa si vede dalle telecamere

La zona dove la 30enne sarebbe stata punta con una siringa da un uomo
La zona dove la 30enne sarebbe stata punta con una siringa da un uomo

La donna sta seguendo la profilassi per le malattie trasmissibili col sangue. La polizia ha individuato l’autore che deve essere ancora identificato

17 settembre 2024
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PISA. Le telecamere sui lungarni hanno mostrato alla polizia le immagini di un uomo additato sui social come colui che ha punto con una siringa una trentenne impiegata che si è rivolta sia alla questura che all’ospedale di Cisanello a Pisa dove è stato individuato un segno che confermerebbe quanto accaduto sabato nel tardo pomeriggio.

Secondo la ricostruzione, l’uomo visto nella videosorveglianza ma non ancora identificato, in Lungarno Buozzi avrebbe punto il sedere della donna dicendole «ti ho fatto una puntura» per poi scappare. Ma la vicenda è, ovviamente, tutta da chiarire.

Sui social network si è diffuso l’allarme parlando di una pratica che, periodicamente, salta fuori in varie zone d’Europa dopo che i primissimi casi si sono verificati in Inghilterra e in Irlanda. Il needle spiking corrisponde a piantare una siringa infetta da Hiv o epatite oppure con dentro droghe che, a più riprese, ha creato scompiglio tra i giovani del Vecchio continente.

Se l’episodio di Pisa sia riconducibile a tutto questo lo stabiliranno i poliziotti che stanno indagando sull’accaduto. Soprattutto con l’obiettivo di dare un nome e un cognome all’uomo ripreso dalle telecamere per rintracciarlo e interrogarlo.

Di sicuro la trentenne sta seguendo la profilassi che si utilizza in caso di malattie trasmissibili col sangue. Ed è descritta come molto scossa da quanto successo sabato mentre stava trascorrendo qualche ora a Pisa durante la giornata libera dal lavoro.

Uno choc comprensibile anche perché non si hanno notizie a Pisa e provincia di eventi simili che, se confermati, hanno la possibilità di creare un forte allarme soprattutto tra i giovani.

Questa pratica senza dubbio demenziale, infatti, è fortemente legata al mondo dei ragazzi. Un modo estremo di creare danni quasi senza una motivazione. E che, immancabilmente, finisce per fare il giro di Internet moltiplicando la paura anche delle famiglie.

In base alla ricostruzione di quanto successo in Lungarno Buozzi a Pisa, però, mancherebbe all’appello l’immagine certa e inequivocabile dell’uomo che punge la donna con la siringa. Restano la testimonianza di quest’ultima e il referto dell’ospedale. Mancano elementi certi per poter dire come si sono svolti i fatti ed evitare che, eventualmente, possano ripetersi senza dare adito a ulteriori allarmi.

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