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Pisa, centinaia in corteo: «Nel nome di Giulia Cecchettin e per tutte le altre che non ci sono più»

Pisa, centinaia in corteo: «Nel nome di Giulia Cecchettin e per tutte le altre che non ci sono più»

Un antipasto della mobilitazione nazionale del 25 novembre

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PISA. «Siamo terribilmente arrabbiate, doloranti, ma soprattutto furiose. Siamo furiose perché sappiamo che succederà ancora. E abbiamo bisogno di essere insieme, per stringerci, per arrabbiarci. Per Giulia, per tutte le altre che non ci sono più. Per noi, per tutti». In centinaia in piazza XX Settembre per “una passeggiata arrabbiata” nelle vie del centro città. È la manifestazione organizzata dal movimento Non una di meno Pisa che si è poi unita alla piazza chiamata per le 19 in largo Ciro Menotti da Associazione Consultorio Transgenere, Casa Rifugio Marcella e Pinkriot Arcigay Pisa.

Un antipasto della mobilitazione nazionale del 25 novembre «che – dicono le promotrici della manifestazione pisana – non vuole essere una celebrazione delle vittime di femminicidio, ma un punto di concentrazione della rivolta alla violenza strutturale che colpisce le nostre vite. Non un momento rituale, quindi, ma la precipitazione di una mobilitazione quotidiana (nelle scuole, nei posti di lavoro, nei quartieri, al fianco dei centri antiviolenza femministi e transfemministi) che con il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin si sta riversando in cortei spontanei nelle piazze di tutta Italia».

«Il governo Meloni – aggiungono – ha prodotto un contrasto solo formale e sensazionalistico a questi fenomeni, inasprendo le pene, strumentalizzando gli stupri di Palermo e Caivano, militarizzando. Il governo tace invece sulle misure reali per il contrasto alla violenza, come il reddito di autodeterminazione, l’allargamento dei criteri di assegnazione per le case popolari e, più in generale, le garanzie per il diritto all’abitare, sottraendo fondi ai servizi e al welfare».

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