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Pisa, dodici anni al violentatore: tentò anche di uccidere la donna

Pietro Barghigiani
Pisa, dodici anni al violentatore: tentò anche di uccidere la donna

Sequestrata, picchiata e stuprata: maxi condanna per un operaio quarantenne che tentò anche di uccidere la donna strozzandola fino a farle perdere i sensi

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PISA. Colpevole per tutte le accuse. Il tentato omicidio non è stato “sminuito” in lesioni personali. La violenza sessuale c’è stata: altro che rapporto consensuale.

Una sommatoria di reati che ieri mattina si è tradotta in una condanna a 12 anni per un operaio 41enne romeno, residente a Taranto, giudicato con rito abbreviato (sconto di un terzo della pena) dal gup Giuseppe Laghezza. Il dispositivo è stato letto poco dopo le 13. Il pm Flavia Alemi aveva chiesto una pena di 14 anni e 8 mesi. La donna, una 33enne della Valdera, non si era costituita parte civile. «Non voglio soldi, mi basta che sia condannato e spero di non vederlo più» ha confidato al suo legale Ottavio Bonaccorsi.

È ancora prigioniera di un incubo, la donna che può considerarsi una sopravvissuta. Picchiata con una furia selvaggia e poi violentata da svenuta, dopo una stretta al collo che ne aveva messo a rischio la vita.

La violenza

Era la notte tra il primo e il due febbraio 2022 quando la donna venne trasformata in un bersaglio a sua insaputa. E senza possibilità di difendersi. L’inchiesta della polizia inizia quando la 33enne si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Lotti di Pontedera. Poco prima il suo aguzzino l’aveva riportata a casa dopo le suppliche di quella che era stata il suo giocattolo sessuale.

L’arresto

Ionel Ionascu, (pubblichiamo le generalità perché non riconducibili alla parte offesa, ndr), venne arrestato pochi giorni dopo l’episodio dalla squadra mobile e si trova ancora in carcere. Il racconto dell’abusata e gli elementi acquisiti nell’appartamento di via Vespucci fu decisivi per arrivare all’uomo condannato per aver cercato di uccidere e abusato, dopo averla stordita con un soffocamento brutale, la donna conosciuta in un bar zona stazione.

L’incontro

L’uomo era arrivato a Pisa nel gennaio 2022 per un lavoro occasionale come operaio. Dopo la notte di violenza e follia era sparito lasciando tracce e segni da cui, però, non poteva fuggire. Le indagini erano partite dopo la denuncia della donna, che era ricoverata in prognosi riservata con mandibola e dieci costole fratturate, naso rotto e un importante pneumotorace traumatico. Massacrata di botte per un rapporto sessuale negato dopo un approccio di reciproco interesse avvenuto poco prima in centro.

L’aggressione

La notte di orrore era iniziata con calci e pugni a volto e torace. Poi aveva cercato di strozzarla fino a farla svenire. E dopo, completamente indifesa, aveva subìto una violenza completa. Quella ferocia inaudita si era stemperata con il passare delle ore. Al risveglio, la mattina, dopo aver ripreso i sensi, la 33enne si era ritrovata nel letto l’aguzzino al suo fianco. Lo implorava di riaccompagnarla a casa della propria famiglia promettendogli che non lo avrebbe denunciato. Un barlume di umanità convinse il romeno ad ascoltare la donna che aveva quasi ammazzato. La fece salire in auto e la portò a casa in Valdera. Poi se ne andò, lontano da Pisa.

Richiesta di aiuto

La donna chiese aiuto e il personale del 118 vedendola in quella condizioni la trasferì d’urgenza in ospedale a Pontedera. E da lì partirono le indagini dopo aver sentito la paziente e acquisito un referto sanitario da brividi. Fino all’arresto e, da ieri, anche alla condanna. 

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