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Morti in corsia, è il giorno decisivo sull’ergastolo a Fausta Bonino


	Fausta Bonino
Fausta Bonino

La Suprema Corte di Cassazione si pronuncerà sul ricorso presentato dai legali della ex infermiera di Villamarina

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PIOMBINO. Un momento decisivo. Oggi, martedì 18 febbraio. si capirà come la vicenda giudiziaria di Fausta Bonino avrà una fine.

È fissata per le 9,30 di questa mattina l’udienza della Suprema Corte di Cassazione che si pronuncerà sul ricorso presentato dai legali della ex infermiera di Villamarina per l’annullamento della sentenza della Corte di Appello con la quale, il 29 maggio scorso, i giudici fiorentini hanno condannato la donna all’ergastolo, ritenendola responsabile di quattro omicidi avvenuti nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino, nel 2015. Si tratta dell’atto finale di un incubo.

Quello personale di Fausta Bonino, arrestata il 30 marzo 2016 e accusata in quel momento di quattordici omicidi, quello dei familiari dei pazienti morti per delle iniezioni letali di eparina (secondo quanto ricostruito dagli inquirenti) e quello di una città intera, a lungo sotto choc per quanto accaduto dentro le mura dell’ospedale cittadino. «Quel giorno la mia vita può finire, ho già la borsa pronta», ha dichiarato Fausta Bonino al Tirreno in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi, senza nascondere la preoccupazione per l’imminente pronunciamento dei giudici della Suprema Corte.

È la seconda volta che gli atti dell’inchiesta “Morti in corsia” giungono in Cassazione. I giudici romani, infatti, si sono pronunciati sul caso Bonino nel 2023, annullando la prima sentenza della Corte d’Assise di Appello di Firenze con la quale l’ex infermiera fu assolta per “non aver commesso il fatto”. Decisione che ribaltò il pronunciamento della Corte d’assise del Tribunale di Livorno con la quale, in primo grado, la piombinese fu condannata all’ergastolo per aver commesso quattro dei quattordici omicidi a lei contestati al momento dell’arresto. L’ex infermiera sembrava avviata verso la fine di un incubo in cui è ripiombata il 29 maggio scorso, con l’Appello bis.

Oggi si attende il passo decisivo di un caso giudiziario che ha fatto discutere, dividendo l’opinione pubblica sia in città che nel resto del Paese. 

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