Il Tirreno

Il caso

Val di Cornia, conto alla rovescia per il parco eolico: Comuni in trincea contro le maxi-pale

di Luca Centini

	l’impatto visivo delle otto torri viste dal Castello di Populonia
l’impatto visivo delle otto torri viste dal Castello di Populonia

Domani scade il termine per le osservazioni al progetto di San Nicola Energia. Otto pale alte fino a 236 metri nei territorio di Piombino e Campiglia

4 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. Ancora poche ore. Fino a domani sera. Il tempo a disposizione per presentare altre osservazioni nei confronti del progetto per la realizzazione del parco eolico tra la costa e la campagna della Val di Cornia. Stiamo parlando del maxi impianto progettato dalla San Nicola Energia che punta alla installazione, nonostante il parere contrario dei Comuni, di otto torri eoliche con altezza pari a 236 metri, una di queste a circa due chilometri da Baratti. Forse il progetto in fase di autorizzazione più contestato in una Val di Cornia che a breve potrebbe veder spuntare la bellezza di 22 pale eoliche nel raggio di otto chilometri.

Lo scorso 3 dicembre, infatti, la società che fa capo al gruppo pugliese Hope, ha presentato, nell’ambito del percorso autorizzativo attivato presso il dipartimento valutazioni e autorizzazioni ambientali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la documentazione integrativa richiesta in seguito alle decine di osservazioni formulate da enti ed istituzioni. Dalla Soprintendenza archeologica, preoccupata in particolare per l’impatto che un impianto di tale portata potrebbe avere sull’area del promontorio di Populonia, alla Regione Toscana, fino ad Arpat e ai Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo che, tramite i propri uffici, hanno espresso parere negativo. Il progetto non piace neanche alla Regione Toscana con l’assessora Monia Monni che, in una recente dichiarazione, ha annunciato come l’ente sia intenzionato a sostenere dei ricorsi al Tar contro progetti per i quali ha espresso contrarietà. Fatto sta che l’iter autorizzativo avviato dalla società presso il ministero procede secondo i passi previsti dalla legge. Dopo la pubblicazione della documentazione integrativa, il ministero ha riaperto la consultazione pubblica, con quindici giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni. Il termine, come detto, scade domani. Il volume della documentazione integrativa presentato dalla società proponente è particolarmente corposo e fornisce ulteriori informazioni e dettagli progettuali sui vari temi in campo, a partire dall’impatto paesaggistico, ambientale e acustico, fino alle interferenze con la fauna locale - giusto per fare alcuni esempi - e alla questioni di natura logistica, con particolare riferimento agli allacci alla rete elettrica nazionale. Resta da capire se questi nuovi atti basteranno a cancellare i dubbi, in particolare quelli legati alla estensione e alla collocazione del parco eolico, ponendo dunque le condizioni a un pronunciamento positivo da parte degli uffici ministeriali.

Il progetto

Quello che è sotto la lente della Via ministeriale è un maxi-investimento da 57 milioni di euro per otto pale eoliche capaci di generare 57,6 Mw per una produzione di energia elettrica stimata in 133. 900 MWh all’anno.

Nel dettaglio, l’impianto sarà composto da otto aerogeneratori (pale eoliche) di potenza unitaria fino a 7,2 Mw, con un’altezza massima complessiva del sistema torre-pale pari a 236 metri, altezza al mozzo di 150 metri e diametro rotorico di 172 metri. Cinque degli otto aerogeneratori sono distribuiti in terra piombinese, lungo una sorta di linea irregolare che da Populonia Stazione arriva alla campagna ai piedi di Riotorto. Mentre le tre pale che la società conta di realizzare nel campigliese si concentrano nella campagna a sud del Cornia e a monte del tracciato della Vecchia Aurelia.

La società ha definito un cronoprogramma, circa venti mesi dall’approvazione del progetto esecutivo alla chiusura del cantiere, e definito nel dettaglio le caratteristiche delle opere da realizzare. Saranno realizzate le fondazioni degli aerogeneratori attraverso uno scavo di sbancamento.

Per realizzare l’opera sarà necessario la realizzazione di piazzole di montaggio, trincee e cavidotti per collegare le torri alla rete elettrica nazionale. Tutti gli aerogeneratori e le opere elettriche ricadono in aree a seminativo.

Comuni in trincea

Sul parco eolico i Comuni hanno espresso un no unitario. «Il progetto investe una superficie molto vasta di territorio rurale caratterizzato da piccoli appezzamenti, poderi, nuclei rurali, ville e numerose strutture ricettive - aveva scritto il Comune nella delibera con cui si esprimeva parere negativo - l’impianto proposto, per numero di aerogeneratori, la loro dimensione e per la localizzazione, determina senza dubbio un impatto visivo fortemente negativo sul contesto paesaggistico. La paventata installazione di otto pale eoliche nella pianura della Val di Cornia andrebbe a rompere l’armonia paesaggistica data dalla netta definizione dello skyline delle colline di Campiglia, del promontorio di Piombino e del borgo di Populonia, dell’orizzonte del mar Tirreno». Una posizione che non è cambiate con le integrazioni depositate in questi giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
L’analisi

Meteo in Toscana, possibile neve in pianura domenica grazie a “omotermia” e “cuscino freddo”: la spiegazione

di Tommaso Silvi
Sportello legale