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Il racconto

Piombino, torna al bar dopo la coltellata: «Si riparte, almeno ci si prova». E fa una riflessione amara

di Gabriele Buffoni

	Jacopo Mondini è tornato al lavoro da alcuni giorni dopo la ferita di coltello all’addome subita il primo settembre
Jacopo Mondini è tornato al lavoro da alcuni giorni dopo la ferita di coltello all’addome subita il primo settembre

Jacopo Mondini è di nuovo al lavoro dopo l’aggressione del 1° settembre

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PIOMBINO. Jacopo Mondini è tornato al lavoro. Ancora claudicante e dolorante, ma in ripresa. «Si riparte, o almeno ci si prova» ha scritto in un post sui social, scattandosi un selfie in quella che è la cucina del Sopramare Bistrot. E dopo oltre un mese dai fatti che l’hanno visto operato d’urgenza all’ospedale di Villamarina in seguito a una coltellata ricevuta all’addome, il 38enne ha dato incarico a un legale di fiducia – l’avvocato Simone Valenziano di Piombino – per difendere i propri interessi sia sotto il profilo penale che civile nel corso delle indagini e, successivamente, nel processo che ne seguirà.

Era infatti la notte tra il 31 agosto e il primo settembre quando davanti al Sopramare, in piazzetta del Mare, Mondini è stato gravemente ferito da una coltellata sferrata, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, da un 33enne di Domodossola, Sergio Gallo. L’uomo, subito arrestato dagli agenti della polizia di Stato e oggi agli arresti, deve per questo far fronte a una serie di gravissime accuse: a partire dal tentato omicidio per arrivare alle lesioni personali, alla resistenza e violenza a pubblico ufficiale e infine al porto abusivo di arma.

Richiesta di risarcimento

La nomina del legale per Mondini è stata formalizzata solo negli ultimi giorni. Ma rappresenta comunque una svolta nell’evolversi di una vicenda che ha lasciato sconvolta l’intera comunità. «Stiamo valutando se costituirci o meno parte civile in quello che sarà il procedimento penale – commenta il legale – l’intento è quello di far ottenere al mio cliente il giusto risarcimento per quanto avvenuto. Anche perché oltre ai danni biologici, morali e psicologici, dato che ancora oggi fatica anche solo a restare in piedi a lungo – conferma l’avvocato Valenziano – è necessario prendere in considerazione il danno che ne ha ricavato l’attività, restando chiusa per settimane prima che il mio cliente riuscisse a tornare al lavoro». L’ipotesi della richiesta di un risarcimento, per quanto certamente concreta, è ancora nella sua fase embrionale. «Dobbiamo prima fare tutte le opportune valutazioni – ribadisce il legale di Mondini – anche perché al momento non è stato ancora quantificato neppure il danno medico legale riportato».

Le ferite del titolare del Sopramare sono evidenti: lui stesso, sui social, ne ha dato prova postando foto che ritraggono lo squarcio all’addome provocato dalla coltellata che gli è stata inferta. «Per pochi centimetri – precisa l’avvocato Valenziano – non è stato colpito alcun organo vitale. Altrimenti le condizioni del mio cliente sarebbero state ben più critiche di quelle con cui, fortunatamente, si è presentato in ospedale. Ma nonostante questo avrà bisogno ancora di parecchio tempo per tornare a uno stato di normalità: la prognosi iniziale di 25 giorni – conclude il legale – è certamente da rivedere perché le cure mediche e i trattamenti fisioterapici necessari alla sua ripresa comportano un prolungamento di questo periodo».

L’amara riflessione

«Posso fare una riflessione amara? – si chiede lo stesso Mondini in un post su Facebook – Il 1 settembre ho preso una coltellata. Ciò ha inciso anche economicamente, mancando personalmente per più di un mese. Anche ora ci provo ma sono al 20 %. Non posso fare praticamente nulla. Come sono uscito dall’ospedale tanti sono venuti a battere cassa. Ci sta. Il mondo non aspetta te. Sia nel bene che nel male. Accetto il suo cinismo e le sue contraddizioni».

Le indagini proseguono

Nel frattempo gli agenti della polizia di Stato stanno portando avanti il lavoro di indagine sul caso coordinato dalla pm Sabrina Carmazzi.

Nelle ultime settimane tuttavia non sembrano esserci state clamorose svolte dal punto di vista investigativo: gli inquirenti avevano d’altro canto già raccolto sia le testimonianze dei presenti che, soprattutto, le immagini delle telecamere della videosorveglianza cittadina. Proprio queste immagini, presentate nel fascicolo portato prima in Procura e poi di fronte al giudice per le indagini preliminari di Livorno, hanno avvalorato la scelta del gip – che ha sottolineato nel suo provvedimento la gravità dei comportamenti riscontrati nei video – di convalidare l’arresto di Sergio Gallo. Il 33enne piemontese si trova attualmente agli arresti domiciliari a Domodossola: difeso dall’avvocata Marisa Zariani del foro di Verbania, l’uomo ha lasciato il carcere Le Sughere di Livorno un paio di giorni dopo l’arresto. E attende, esattamente come Mondini, l’esito delle indagini.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il 33enne – presente al Sopramare e già resosi protagonista di episodi che avevano infastidito alcuni clienti durante la serata – a un tratto sarebbe arrivato alle mani con una coppia di avventori che avrebbero mal reagito al suo atteggiamento. Mondini, intervenuto per sedare gli animi e separarli, sarebbe in un primo momento riuscito nell’intento. Salvo poi, secondo quanto riportato dalla stessa vittima, essere caricato dal 33enne e ferito all’addome da una coltellata che gli avrebbe inferto nella sua foga.  

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