Piombino, ha una scheggia nell’occhio ma in ospedale non c’è l’oculista: per curarsi deve andare a Pisa
L’episodio domenica mattina: dal pronto soccorso «ci hanno detto di tornare lunedì». Il direttore dell’oculistica, Vito Giudice: «Un errore del triage, il servizio è garantito»
PIOMBINO. Da Piombino a Pisa. Più precisamente, dall’ospedale di Villamarina al pronto soccorso di Cisanello. Un centinaio di chilometri in tutto. È questa la dimensione più plastica dell’ennesimo disservizio legato all’ospedale di Piombino. Con un’unica differenza: che a creare il disagio stavolta non è la mancanza di un medico quanto un’informazione sbagliata. Trasmessa, nello specifico, dal triage del pronto soccorso piombinese ai pazienti, costringendoli così a cercare una soluzione altrove per farsi visitare quando invece avrebbero potuto restare a Piombino.
Se ad agosto era scoppiato il caso – poi risolto dalla stessa Asl – legato alla mancata copertura della guardia cardiologica, stavolta è il reparto di oculistica a finire nel mirino delle polemiche. «Ma l’errore – chiarisce il direttore dell’unità operativa complessa di oculistica degli ospedali di Livorno, Cecina, Piombino e Portoferraio Vito Giudice – è tutto di chi trasmette un’informazione sbagliata: l’oculista c’è, basta chiamarlo. E francamente nemmeno io sono riuscito ad oggi a darmi una spiegazione del perché questo non viene sempre fatto».
L’episodio
A denunciare l’accaduto è stato l’avvocato piombinese Marco Della Croce. Ma quanto avvenuto domenica «è solo l’ultimo episodio di un problema che si protrae da tempo – spiega lo stesso Della Croce – già in passato un mio parente aveva avuto bisogno di un intervento oculistico di domenica ma a Villamarina gli avevano risposto di attendere il giorno successivo perché l’oculista non era in servizio se non dal lunedì al sabato. Proprio per questo, quando stavolta è capitato l’incidente a un altro mio familiare, prima di andare al pronto soccorso ho preferito chiamare per informarmi».
L’avvocato ha così contattato il pronto soccorso piombinese spiegando i fatti. «Questa persona aveva una scheggia di ferro arrugginita piantata nell’occhio – racconta – ma nonostante sia stato chiaro sul fatto che la situazione non ammetteva particolari ritardi mi è stato ribadito che l’oculista non c’era e che mi sarei dovuto presentare di lunedì». Per Della Croce, domenica mattina, è quindi scattata la ricerca di un pronto soccorso con un oculista disponibile. «A Grosseto non mi ha risposto nessuno – spiega – poi chiamando direttamente la centrale del 118 mi hanno riferito che anche in quell’ospedale non avevano oculisti reperibili. Non sapendo più a chi rivolgermi ho pensato a Livorno, ma di domenica l’oculista è disponibile solo al mattino fino alle 13. Ed essendo già tardi non avrei fatto in tempo ad accompagnare questo mio familiare in ospedale. Così ho deciso di fare di necessità virtù e, aspettando il pomeriggio, l’ho accompagnato all’ospedale di Cisanello». Dove l’oculista è presente addirittura in doppio turno: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. «L’hanno visitato addirittura prima, alle 16,30 – conclude Della Croce – ma mi hanno anche ribadito che avrei dovuto portarlo a Piombino. Mi sono sentito quasi preso in giro: se l’oculista c’era, perché nessuno si è preso la briga di chiamarlo?».
«Non manca l’oculista»
Ebbene, l’oculista c’è. A confermarlo, interpellato dal Tirreno, è proprio il direttore dell’oculistica Vito Giudice. Che anzi conferma quanto il problema stia generando non pochi disagi anche tra i vari presidi ospedalieri. «Giustamente i colleghi di Cisanello, che si vedono arrivare pazienti da zone come Piombino che non rientrano nella loro competenza territoriale, ci hanno più volte fatto presente il problema – spiega – e da parte mia ho segnalato questi disagi ai responsabili dei triage. La questione sta tutta nella corretta informazione: l’oculista è garantito, sia nei giorni festivi che durante la notte, e a chiamata risponde e interviene».
Non si tratta di una vera e propria guardia ma di una reperibilità «a chiamata» nei giorni festivi e per le ore notturne. Garantita comunque tutto l’anno. «Dire a un paziente di venire il giorno dopo è molto grave – dichiara Giudice – perché il medico è chiamato a garantire il servizio e se non lo fa commette una inadempienza: una volta chiamato, spetta poi allo specialista decidere come intervenire. E, se necessario, recarsi sul posto o chiedere al paziente, se la casistica lo permette, di andare in uno degli ospedali più vicini dove incontrarsi con lo specialista: mi viene in mente la situazione di Portoferraio, ad esempio, dove per intervenire si chiede di raggiungere Piombino. Ma quantomeno – conclude – l’oculista deve essere contattato».
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