Il Tirreno

Mare

Torre Mozza verso il cantiere, obiettivo: ricreare la spiaggia

di Manolo Morandini

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	La vista del tratto di spiaggia da Baia Toscana a Torre Mozza

La vista del tratto di spiaggia da Baia Toscana a Torre Mozza

Intervento da 1,8 milioni di euro: 7 mesi di lavori e avvio entro l’anno. Vita: «Tutto sta procedendo per arrivare quanto prima all’affidamento»

21 settembre 2024
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PIOMBINO. Si avvicina il cantiere per i lavori di riequilibrio e ripascimento del tratto di arenile che da Torre Mozza guarda verso Follonica. Le carte sono tutte al loro posto, c’è anche il via libera della conferenza dei servizi per intervenire su tratto di arenile a cui sono adiacenti gli stabilimenti balneari Pascià Glam Dog Beach e Perelli 1. L’avvio del cantiere è stato ipotizzato a ottobre, prima si dovrà realizzare le barriere di scogli soffolte, a chiusura dei varchi nella cosiddetta beach rock, e a ruota il ripascimento per riportare la sabbia lì dove il mare l’ha quasi del tutto cancellata.

«Tutto sta procedendo per arrivare quanto prima all’affidamento dei lavori», conferma l’assessore al Demanio Marco Vita. Il cantiere che interessa un tratto di litorale di 750 metri dovrebbe richiedere, stando al cronoprogramma, sette mesi di lavori. Insomma ci sarà da correre per non intaccare laprossima stagione balneare. Si tratta di un’operazione da 1, 8 milioni di euro a fronte del quale la gara d’appalto per sua natura prevede un iter burocratico dai tempi lunghi. L’impegno per il ripascimento della costa si porta dietro la possibilità di realizzare nuovi investimenti, tornerà la spiaggia in quel tratto di circa 750 metri dove il Comune ha previsto di assegnare tre nuove concessioni demaniali marittime a uso turistico ricettivo, ciascuna con un fronte mare di 80 metri.

Il progetto consiste nel chiudere con l’utilizzo di barriere sommerse i varchi che il mare ha aperto nella beach rock naturale. Il tutto utilizzando massi di cava per un quantitativo stimato nell’ordine di 20mila tonnellate per realizzare quattro barriere. A ruota per completare l’intervento il ripascimento dell’arenile con 10mila metri cubi di sabbia che verrà dragata dall’asta del Cornia e su cui sono già state fatte le necessarie analisi di compatibilità e caratterizzazione.

Chi frequenta la spiaggia di Torre Mozza di quella scogliera che emerge nelle giornate di bassa marea è perdutamente innamorato. Una meraviglia naturale che rende particolarmente suggestiva l’ultima spiaggia piombinese della Costa Est. E, al tempo stesso, un baluardo naturale contro l’erosione che negli anni ha divorato metro dopo metro la spiaggia, fino a sfondare i muretti che separavano l’arenile dal vecchio campeggio dismesso. L’intervento consiste nel creare una barriera artificiale dove la barriera naturale non c’è più. Il mare, del resto, mette a rischio la duna e addirittura è arrivato nella fascia retrodunale. Ma i varchi della beach rock verranno colmati con materiale che resterà sotto il livello del mare.

Se sul fronte della Costa Est c’è una certezza in più resta fitta la nebbia sul golfo di Baratti. L’operazione da anni non trova la strada per essere messa a terra. Sono passati più di vent’anni da quell’11 marzo 2003, quando il consiglio regionale della Toscana approvò il programma straordinario degli investimenti e degli interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale. Progetto che per il territorio di Piombino prevedeva uno stanziamento iniziale di 2, 5 milioni di euro per salvare dalla progressiva erosione la spiaggia di Baratti. Dal 2003 due sono stati i passaggi attuati: nel 2010 il piano è stato sottoposto alla valutazione di impatto ambientale (ottenendo parere positivo), quindi nel 2015 la Regione ha trasferito nelle mani del Comune il faldone del progetto per l’attuazione. Da allora però il processo che avrebbe dovuto portare alla “sistemazione morfologica” della spiaggia si è incagliato.




 

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