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Maxi grandinata all’Isola d’Elba: la spiegazione del fenomeno e il fronte freddo che spazza via l’estate – Video


	La grandine all'Isola d'Elba
La grandine all'Isola d'Elba

Nella mattina di venerdì 13 settembre i chicchi di ghiaccio hanno imbiancato diverse zone dell’isola

13 settembre 2024
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ISOLA D’ELBA. L’isola d’Elba si è risvegliata in un ambiente autunnale. Le temperature rigide hanno preso un po’ in controtempo i turisti dell’isola, sebbene le previsioni meteo di questi giorni avessero abbondantemente messo in allarme del repentino abbassamento delle temperature. Quello che, tuttavia, ha sorpreso sia i turisti che i residenti è stata la violenta grandinata che si è abbattuta la mattina di venerdì 13 settembre, con particolare riferimento al versante occidentale dell’isola d’Elba. Fetovaia, spiaggia gioiello della Costa del Sole, si è svegliata sotto un lenzuolo bianco fatto da chicchi di grandine di notevoli dimensioni. La grandinata si è abbattuta anche sulla viabilità del versante ovest, in particolare sulla Sp 25 in località Campo Lo Feno dove sono dovuti intervenire gli operai della Provincia. Grandine anche a Marina di Campo.

La spiegazione

La grandine è un tipo di precipitazione atmosferica in cui pezzetti di ghiaccio di forma irregolare, generalmente sferica o sferoidale, cadono al suolo. La grandine può cadere anche mista a pioggia. Le dimensioni dei “chicchi di grandine” possono variare di molto, passando da pochi millimetri a qualche centimetro. Capita che assumano dimensioni tali da danneggiare i parabrezza delle macchine e possono creare un danno molto serio al fogliame degli alberi, agli ortaggi ed in generale alle piantagioni. 

La causa

Ma come mai si è verificata la forte grandinata all’Isola d’Elba? La causa è da ricercare nel fronte di aria fredda che dalla giornata di giovedì 12 settembre ha approcciato la Toscana (Qui la spiegazione e le previsioni). Le grandinate, infatti, avvengono quasi sempre in occasione di temporali associati a cumulonembi. Forti correnti ascensionali cariche di aria calda e umida proveniente dal suolo, salgono verso l’alto dove incontrano masse d’aria molto più fredda. Una volta superata l’isoterma degli 0°C, le goccioline d’acqua presenti nella nube, frutto della condensazione del vapore acqueo, iniziano a ghiacciarsi. La gocciolina diventa un piccolissimo pezzetto di ghiaccio, che per via del maggior peso o per indebolimento della corrente ascensionale, tende a cadere. Ma la corrente ascensionale lo fa salire nuovamente in quota, dove un nuovo strato di ghiaccio si forma.

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