Il Tirreno

L’intervista

Il porto di Piombino tra un oggi di sopravvivenza e un domani pieno di speranze

di Maurizio Campogiani

	Una parte del porto di Piombino in una veduta dall'alto (foto di archivio) e Francesco Gazzarri
Una parte del porto di Piombino in una veduta dall'alto (foto di archivio) e Francesco Gazzarri

Parla Francesco Gazzarri, da poco più di un anno presidente della Compagnia Portuali Piombino, cooperativa che raccoglie 40 soci e una ventina di addetti

25 luglio 2024
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PIOMBINO. È da poco più di un anno il presidente della Compagnia Portuali Piombino, la cooperativa che raccoglie 40 soci e una ventina di dipendenti tra tempi determinati e tempi indeterminati. Francesco Gazzarri è arrivato al vertice della società, un articolo 16 della Legge 84/94, dopo alcuni anni trascorsi all’interno del Consiglio di amministrazione e dopo aver ricoperto la carica di amministratore delegato della Smep. Si trova a guidare la cooperativa in un momento particolare, successivo alla grande crisi del settore siderurgico, ma nel quale si cominciano a intravedere piccoli segnali di ripresa.

È di questi giorni il rilascio da parte dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale di una concessione temporanea, praticamente per tutto il mese di agosto, per occupare un’area di oltre tremila metri quadrati per operazioni connesse allo stoccaggio di materiale siderurgico.

«Si tratta – esordisce – di un lavoro particolare, commissionato da un’importante azienda che svolge servizi per conto di Snam. Stanno allestendo tubazioni di grandi dimensioni in ferro. Non si tratta di un tradizionale lavoro di sbarco e imbarco. La parte di banchina in concessione sarà area di cantiere e poi il materiale sarà trasferito in altri porti».

Capitolo traffico

Insomma, non un vero e proprio nuovo traffico. Da questo punto di vista, anzi, la situazione continua a essere grigia.

«Purtroppo – riprende Gazzarri – risente da tempo della crisi costante del comparto siderurgico, ma ci sono delle situazioni che negli ultimi tempi hanno avuto un incremento incoraggiante. Mi riferisco in particolare alle rinfuse solide e liquide, all’attività condotta per la “Nuova Solmine” di Scarlino per la movimentazione di zolfo e di acido solforico. Risultano invece stabili i traffici del cippato e delle biomasse, mentre negli ultimi tempi si sono affacciati anche il cdr e il potassio. Insomma, quasi esclusivamente traffico merci. Purtroppo, il settore dei ro-ro è venuto meno nel corso del 2018 con l’uscita di scena di Moby che prima aveva due corse giornaliere per la Sardegna. Da allora le isole vengono collegate con navi passeggeri, ma gli armatori svolgono le operazioni in autonomia, fatte salve situazioni particolari nelle quali chiedono l’aiuto alla Compagnia. Anche per i collegamenti con l’Elba gli armatori si comportano analogamente».

L’occupazione

Una situazione da work in progress che, fortunatamente, non ha ripercussioni sul fronte occupazionale.

«Il personale – spiega il presidente della Compagnia Portuali Piombino – è diminuito numericamente negli anni e attualmente è congruo per i servizi che si svolgono. Per il futuro immediato, d’altronde, non si prevedono nuovi traffici importanti. Confidiamo in uno sviluppo infrastrutturale del porto che possa agevolare insediamento nuove attività. Ci sono aree nuove nei pressi della darsena nord e a queste dovrebbe aggiungersi il banchinamento della darsena ovest, funzionale a traffici siderurgici che dovrebbero portare benefici economici. Si sta trattando l’insediamento di un nuovo complesso siderurgico per realizzazione di due forni elettrici gruppo ucraino negli spazi occupati attualmente da JSW Steel Italy che dovrebbero essere ceduti. Auspichiamo poi la ripresa dell’attività di partner storici come Piombino Logistics e Liberty Magona e confidiamo nella ripresa del traffico di titanio, che da circa un anno e mezzo sta vivendo una crisi di carattere occupazionale».

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