Il Tirreno

Il mistero

Boato in Toscana, l’ipotesi principale: è stato un meteorite. I dati che spiegano il fenomeno

di Mario Moscadelli

	Il segnale infrasonico registrato, un bolide e l'apparecchio a Seccheto (Elba)
Il segnale infrasonico registrato, un bolide e l'apparecchio a Seccheto (Elba)

Ecco cosa emerge dai primi elementi in possesso su quanto sentito in grande parte della nostra: l’analisi dell’Istituto geofisico toscano

20 giugno 2024
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Intorno alle 16,30 di giovedì 20 sulla costa toscana è stato avvertito un forte boato. In un primo momento si è pensato a un terremoto, ma non è questa la causa come affermano dall'Ingv. E allora cosa è stato?

L’ipotesi del bolide

Tra le ipotesi principali quella di un meteorite entrato in contatto con l’atmosfera a sud di Montecristo: «Dall’energia liberata – dice Marco Morelli, responsabile dell’Istituto geofisico toscano – dall’altezza e dalla traiettoria si può ipotizzare che si sia trattato di un bolide». Bolide che non è stato visto «per la foschia dello scirocco, anche se con la luce del sole è molto difficile vedere questi corpi asteroidali».

Il rapporto dell’Istituto geofisico

E sul caso c’è un rapporto redatto proprio dall’Istituto geofisico toscano, con l'Università di Firenze (dipartimento Scienze della Terra) e con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con dati elaborati da Andrea Fiaschi: «Alle 16,29, la stazione sismo-acustica installata al campo sportivo di Seccheto (Campo nell’Elba) ha registrato un segnale sismo acustico, in concomitanza di un boato avvertito dalla popolazione. Il segnale registrato risulta avere un’ampiezza di dieci volte maggiore rispetto agli eventi registrati in precedenza, saturando i sensori infrasonici e producendo un segnale sismico registrato sia all’Elba che sulle stazioni della rete nazionale dell’Ingv».

Dalle prime analisi dell’Istituto geofisico è emerso che: «Il segnale ha raggiunto la massima pressione registrabile del sensore, ovvero 25 Pa picco-picco; la direzione di provenienza è tendenzialmente verso Sud, identificando così una sorgente acustica in movimento con una traiettoria che va da 70° (Est) a 280°(Ovest) rispetto alla stazione sismo-acustica; la velocità apparente è all’incirca stabile sui 400 m/s per tutta la durata del segnale, per poi diminuire indicando un allontanamento della sorgente. Questa analisi preliminare «evidenzia come il segnale registrato sia stato originato in atmosfera da una sorgente estremamente energetica a sud di Montecristo. Tra le varie interpretazioni possibili, oggetto di studio e verifica nei prossimi giorni, quella di un bolide entrato in atmosfera sembra quella più plausibile e coerente con i dati di registrati», conclude il rapporto.

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