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Acqua dell’Elba si rafforza in Kuwait: l’isola alla conquista del Golfo Persico

di Giuseppe Boi
Acqua dell’Elba si rafforza in Kuwait: l’isola alla conquista del Golfo Persico

Murzi: «È una soddisfazione. Premio e vetrina per i prodotti artigianali dello scoglio»

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MARCIANA MARINA.  Un’isola d’Elba tridimensionale in Kuwait. È quella che accoglie i clienti del nuovo negozio monomarca aperto dall’Acqua dell’Elba nel Paese arabo. Una proiezione dello “scoglio” sul Golfo Persico. Della sua bellezza e del suo fascino, attraverso un prodotto fatto e pensato da elbani che sta conquistando i mercati esteri ma che, come sottolinea Fabio Murzi, presidente della società benefit dei profumi, ha solide radici nell’isola dove resta la produzione, soprattutto in questo contesto di espansione dell’azienda verso i mercati italiani, europei e mondiali.

Avete aperto nuovi monomarca nei due aeroporti Toscani — Pisa e Firenze — e avete annunciato la prossima apertura a Pietrasanta. Ci risulta però che l’ultima novità è che siate appena rientrati dal Kuwait.

«Siamo molto soddisfatti di questi ultimi sviluppi, sia per le nuove aperture di negozi monomarca in Toscana sia all’estero. In quest’ultimo caso si parla del Kuwait, dove il nostro partner locale ha appena inaugurato il terzo monomarca Acqua dell’Elba del Paese, in un centro commerciale molto importante, nel quale è data molta visibilità anche all’Isola d’Elba. Un evento importante, al quale ha partecipato anche l’ambasciatore italiano in Kuwait, Carlo Baldocci, che ringraziamo per la vicinanza della diplomazia italiana a sostegno della crescita di imprese come Acqua dell’Elba. Per quanto riguarda specificatamente la Toscana, la novità è rappresentata dall’apertura di Pietrasanta, in apertura il 1° aprile: un contesto a vocazione internazionale, così come le aperture del 2022 negli aeroporti di Pisa e di Firenze; anch’esse aperture che rinforzano la presenza internazionale di Acqua dell’Elba».

Acqua dell’Elba continua a puntare sul Kuwait, apre in rue D’Antibes a Cannes. Vi state configurando come marchio del lusso?

«Se per lusso intendiamo quel particolare aspetto del Made in Italy che esalta la produzione artigianale ed è attenta ai dettagli e al servizio, allora possiamo dire così, anche per la presenza in certi luoghi, che sono espressione del lusso. La nostra intenzione è comunque proseguire a lavorare come abbiamo sempre fatto: produrre manufatti ispirati alla bellezza dell’Isola d’Elba, regalando a quante più persone possibili l’essenza della nostra Isola e di tutto l’arcipelago toscano».

Alla fiera parigina di Maison et Objet avete firmato contratti con agenzie di rappresentanza in Canada, Portogallo e Spagna. Dopo la filiale commerciale negli Usa, ne avete aperta una anche in Cina. Quanto pesano le vendite all’estero sul bilancio di Acqua dell’Elba?

«L’espansione all’estero come strategia principale di sviluppo del brand prosegue con grande impegno e soddisfazione. Attualmente incide solamente per circa il 10%, un dato comunque in crescita anno su anno. Il nostro obiettivo è quello di arrivare nei prossimi 5 anni a farlo valere per il 50 percento del fatturato totale».

Tanto estero ma all’Elba?

«Il cuore e le radici sono all’Isola d’Elba: l’azienda è nata qui e rimarrà sempre qui. È questo forte radicamento territoriale, che vede il mantenimento della produzione all’Isola d’Elba, a caratterizzare la nostra vera identità. Altrettanto importante è l’impegno e il lavoro di tutti i nostri collaboratori sull’Isola d’Elba, veri artefici dei risultati dell’azienda e in crescita continua di anno in anno. Il radicamento e l’amore verso la nostra comunità è quello che ci dà la forza per competere a livello internazionale. Quello stesso amore che ci ha spinto l’anno scorso a costituire una Fondazione dedicata all’Isola d’Elba. Una Fondazione che porta avanti progetti che stanno crescendo, per migliorare l’ambiente e la qualità della vita di noi abitanti e di tutta la comunità.

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