Il Tirreno

nel parco archeologico 

Al via il grande progetto di valorizzazione all’Acropoli di Populonia

Al via il grande progetto di valorizzazione all’Acropoli di Populonia

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PIOMBINO. Via al grande progetto di conservazione e valorizzazione per il parco archeologico di Baratti e Populonia.

L’intervento è finanziato dal programma operativo regionale Fesr 2014-2020, che vede coinvolti, oltre alla Parchi Val di Cornia, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le Province di Pisa e Livorno e il Comune di Piombino, per un importo complessivo di circa 1.500.000 euro.

Il progetto è uno dei tasselli del più ampio progetto “Gli Etruschi in Toscana. Le città dell’Etruria”, condiviso con i Comuni di Cortona e Volterra, che insieme a Populonia costituiscono le mete privilegiate del turismo culturale legato agli Etruschi in Toscana.

I lavori sono partiti lunedì 28 giugno e sono stati appaltati al Rti Piacenti SpA - la Calenzano Asfalti SpA, primo classificato nella gara d’appalto e hanno l’obiettivo di valorizzare le due aree di parco, necropoli e acropoli. La Piacenti SpA annovera tra i suoi interventi anche l'importante lavoro di progettazione e restauro del complesso monumentale della Basilica della Natività a Betlemme. «Il progetto – fanno sapere dalla Parchi – sarà realizzato in concomitanza con i mesi di maggiore afflusso di visitatori per il parco per poi proseguire a ritmo serrato fino all’autunno. E sarà dunque l’occasione per i visitatori di osservare da vicino archeologi e restauratori al lavoro, secondo il modello di cantiere aperto, già sperimentato in occasione dei lavori a valere sui fondi Ales ex Arcus, e di entrare nel vivo di un progetto che fa dell’ampliamento dell’accessibilità fisica e culturale delle valenze storiche archeologiche e paesaggistiche uno dei propri punti cardine».

In particolare, all’acropoli di Populonia gli interventi interesseranno principalmente l’area della domus, la lussuosa casa privata con una piccola terma, l’area sopra le Logge, con il ninfeo che custodiva in origine il mosaico dei pesci e le terme pubbliche, straordinariamente conservate, scavate nelle ultime campagne di ricerca, oltre alle zone della grande cisterna pubblica per l’approvvigionamento idrico della città e dei templi. Impegnati sul campo Società Parchi Val di Cornia, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno e Dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell'Università di Siena. In particolare, l'intervento dell'Università sarà finalizzato all’attività di documentazione e consulenza scientifica, funzionale alla elaborazione dei dati necessari alla documentazione e valorizzazione di tutto l'impianto, in assistenza alla ditta Piacenti spa. —

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