Terme Montecatini, il valore crolla e nessuno compra il pacchetto intero: gli scenari
A vuoto anche il secondo tentativo per il lotto unico dei beni
MONTECATINI. Era già stato dato per scontato e ieri è arrivata la conferma ufficiale. Non è andata a buon fine la vendita a lotto unico del patrimonio delle Terme spa, neppure al secondo tentativo. Non è arrivato nessuno insomma per investire in città, adesso forze politiche e categorie si interrogano sul futuro. E ora si potrebbe andare subito verso la vendita a “spezzatino”, cioè le aste per i singoli lotti. Anche perché i beni, quasi tutti chiusi al pubblico, rischiano un peggioramento delle proprie condizioni, già precarie.
Il deprezzamento di 7 milioni in 8 mesi
In otto mesi, dal 16 luglio scorso a ieri, il prezzo della vendita all’asta del patrimonio immobiliare delle Terme di Montecatini spa è sceso da 42 a 35 milioni di euro e spiccioli. Ma nonostante questo ribasso l’asta è andata di nuovo deserta. Il pacchetto completo che di fatto comprende mezza città, dallo stabilimento termale Tettuccio al complesso della Salute, poi Terme Excelsior, Redi, Leopoldine e via discorrendo, fondi, appezzamenti, marchio delle Terme, a oggi non ha trovato un offerente. La procedura rientra nel concordato preventivo in continuità cui è sottoposta la società, accolto dal Tribunale fallimentare di Pistoia e presentata due anni fa. Alle 11 di ieri dunque, alla scadenza dei termini previsti, allo studio del notaio fiorentino Vincenzo Gunnella non sono arrivate proposte di acquisto, buste vuote in sostanza.
Gli acquisti di Comune e Regione
La Regione Toscana, azionista di maggioranza della spa, si è impegnata nel 2022 all’acquisto dei ‘gioielli di famiglia’, ovvero il monumentale Tettuccio insieme a Regina ed Excelsior, con 16,4 milioni di euro di offerta irrevocabile di acquisto. Mentre il Comune di Montecatini ha fatto la stessa operazione con lo stabilimento Torretta e le sue vecchie serre (a 1,5 milioni). Adesso la decisione passa al giudice, che dovrà valutare quale sarà il percorso migliore per tutelare gli interessi dei creditori.
Dall’opposizione Edoardo Fanucci non nasconde la sua opinione. «Asta deserta, non poteva che andare così – afferma – chi poteva comprare un così vasto compendio termale, nella sua interezza, senza sapere cosa poterci realizzare, senza avere garanzie sulla durata della concessione termale, senza avere certezze sulla reale portata delle acque? Nessuno. Abbiamo perso tempo, ma non solo. Anche valore aziendale e patrimoniale. Adesso basta. Facciamo quello che avremmo dovuto fare fin dal primo giorno. I beni strategici, cuore pulsante del nostro patrimonio dell’umanità Unesco devono essere acquisiti dalla Regione Toscana e dal Comune di Montecatini Terme. La Fondazione Caript farà la propria parte, ne sono sicuro. L’obiettivo è quello di salvare, riqualificare e valorizzare gli stabilimenti termali più belli del mondo. Con questo spirito convocherò una commissione partecipate invitando ad intervenire i vertici della Regione, del Comune e della Fondazione».