Cedimento in collina, chiusa la via pedonale per Collodi Castello
Crolla il muretto all’ingresso di Villa Garzoni dove comincia il camminamento pedonale verso il paese
PESCIA. “Una cartolina con ferita”: così si potrebbe definire, da sabato mattina (22 febbraio), il borgo di Collodi Castello. Un borgo da cartolina appunto, anche se forse sarebbe meglio dire da favola, pensando al suo ideale e immaginario abitante più famoso, quel Pinocchio nato dalla penna di Lorenzini. Ma quella cartolina da sabato 22 presenta come detto una vistosa ferita: il ciglio sottostante la via per Collodi Castello, probabilmente complici le abbondanti piogge degli scorsi giorni, sabato mattina – 22 febbraio – ha ceduto, portandosi via anche parte dell’antico muretto in pietra al lato del percorso.
Il cedimento si è verificato proprio all’altezza del cancello di Villa Garzoni, là dove comincia il camminamento pedonale verso il paese. La strada, dall’intersezione con la via della Fiaba e il punto in cui si è verificata la frana, è stata interdetta in via precauzionale al passaggio delle persone, in attesa dei rilievi in programma domani, come spiega il vicesindaco di Pescia Luca Tridente: «Lunedì mattina (24 febbraio, ndr) saranno effettuate verifiche da parte dei nostri tecnici per capire se ci sono le condizioni per una riapertura al transito pedonale di quel tratto di strada».
In particolare ci sarà da verificare la tenuta complessiva del costone su cui si affaccia la via per Collodi Castello, intanto per controllare quel movimento e assicurarsi che il fronte di frana non si allarghi ulteriormente arrivando portar via altri pezzi di strada. Ma saranno opportuni anche ulteriori accertamenti, per assicurarsi che quanto avvenuto in quel punto non sia la spia di un problema più grave e che magari l’accaduto non possa ripetersi in altri tratti del camminamento.
Resta comunque una ferita, l’ennesima, in un territorio che dimostra tutta la sua fragilità. Una ferita in questo caso particolarmente grave, pur non avendo conseguenze sulla viabilità come avvenuto in altre circostanze anche vicine nel tempo e nello spazio (basti pensare alla via delle Cartiere tra Collodi e Villa Basilica, praticamente sullo stesso versante collinare), una ferita che fa mele perché va a toccare il nostro patrimonio storico. La nostra bellezza. Una bellezza che – una volta superata l’emergenza contingente, dovrà essere ripristinata.