Il Tirreno

Montecatini

Maltrattamenti in famiglia

Montecatini, figli tenuti in ginocchio per ore sul sale grosso come punizione

di Massimo Donati

	Coppia di genitori in manette
Coppia di genitori in manette

Genitori in carcere grazie alle telecamere spia della polizia

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Montecatini C’erano le continue offese, le imprecazioni scurrili, le botte, e, soprattutto, praticamente ogni giorno, la punizione più temuta: quella di dover stare, anche per ore, in ginocchio sul sale grosso in un angolo della cucina, sempre con le braccia alzate. Tutto raccontato ai servizi sociali dalla più grande dei sei fratelli quando, esasperata, era scappata di casa, e poi confermato dalla telecamera spia piazzata dai poliziotti del commissariato di Montecatini.

È con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati che, al termine delle indagini, sono finiti in carcere il padre e la madre dei sei bambini, di età compresa tra i 15 e i 2 anni. Protagonista della vicenda, una famiglia arrivata in Valdinievole dall’Ucraina nell’estate del 2022, dopo lo scoppio della guerra. Secondo la ricostruzione con cui la procura ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale la misura cautelare, sarebbe stata la madre (36 anni) la principale artefice delle sofferenze a cui i sei fratelli erano sottoposti. Come raccontato dalla figlia maggiore e come hanno avuto modo di constatare i poliziotti esaminando le registrazioni video, la donna stava praticamente tutto il giorno seduta nella stanza della casa adibita a cucina e soggiorno e, fumando in continuazione (tra l’altro con la finestra chiusa) mentre navigava sui social col cellulare e guardava la tv, impartiva gli ordini alle figlie più grandi affinché spazzassero, rigovernassero i piatti e cucinassero, per poi impartire le sue punizioni ad ogni minimo pretesto. In un’occasione aveva anche lanciato contro la secondogenita un coltello, la cui lama le si era infilata in una coscia, lasciandole una cicatrice. Come raccontato a fine aprile scorso dalla sorella 15enne, che, dopo l’ennesimo supplizio del sale grosso (su cui era dovuta restare inginocchiata, cenando addirittura in quella posizione, dalle tre del pomeriggio all’una di notte), aveva deciso di non tornare più a casa, rimanendo a vagare per tre giorni e tre notti a Montecatini e poi, la mattina del quarto, ripresentarsi a scuola.

Dove, viste le sue condizioni, era subito scattato l’intervento dei servizi sociali e, in seguito, quello della Società della salute, che l’aveva collocata in una delle proprie strutture per minori.

Agli investigatori del commissariato aveva quindi raccontato di ciò che stava succedendo a casa. Spiegando che anche quando erano ancora in Ucraina la madre era solita picchiare lei e i fratelli (non quelli più piccolini), utilizzando in quel periodo dei rametti degli alberi che crescevano vicino alla loro abitazione. Questo, a suo dire, fin da quando aveva sette o otto anni. Una volta arrivati in Valdinievole, ai bastoni si è sostituito qualunque altro oggetto che in quel momento fosse a portata di mano della madre, e, come detto, le punizioni con il sale grosso.

È stato in base a questo suo racconto che i poliziotti del commissariato di Montecatini hanno avuto l’incarico dalla procura di piazzare all’interno dell’abitazione le telecamere spia per dare il via alle intercettazioni audio e video. Attraverso le quali è stato non solo verificato che ciò che diceva la ragazzina era la verità ma che anche il padre era spesso protagonista dei maltrattamenti anziché, come sembrato in un primo momento, solo un passivo spettatore .l

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