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Montecatini, la Caritas cerca nuovi volontari. «Qui aiutiamo e stiamo insieme»

di Lorenzo Carducci

	La nuova sede in via Garibaldi
La nuova sede in via Garibaldi

L’appello di Antonino Ruggiero, responsabile della mensa di solidarietà in vista anche del cambio di sede in via Garibaldi a fine novembre. La testimonianza di una volontaria 21enne

28 ottobre 2024
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Montecatini Dopo più di 25 anni di storia, la “mensa di solidarietà” di Montecatini, gestita dalla Caritas Diocesana di Pescia, cambierà sede, anche se di poche decine di metri. Il 15 ottobre è stato l’ultimo giorno negli spazi dietro la basilica di Santa Maria Assunta. Tra circa un mese (entro la fine di novembre) dovrebbe aprire quella nuova, sempre in via Garibaldi ma leggermente più distante dal centro, in un edificio più grande ai civici 44 e 40/C. La mensa sarà al piano terra, con tanto di cucina, e sarà integrata con gli altri servizi quali il centro ascolto, anche con la possibilità di una consulenza legale, e uno sportello sanitario con la collaborazione dell’associazione Farmadono. Al piano di sopra, un appartamento che potrà essere utilizzato per progetti di co-housing sociale rivolto a persone con difficoltà. In questa fase di impegno nel terminare la sistemazione della nuova sede, la Caritas lancia un messaggio di invito alla cittadinanza per coinvolgere nuovi volontari che vogliano servire alla mensa ma anche partecipare ad altre attività, a seconda delle proprie passioni e inclinazioni.

«Quello che ci serve e che offriamo è veramente la compagnia – spiega il responsabile della mensa Antonino Ruggiero – sarebbe bello cominciare a concepire il volontariato come un’occasione per stare insieme oltre che per rendersi utili: fare entrambe diventa un valore aggiunto. Il nostro è un invito a ciascuno affinché “venga a prendersi il proprio posto”, con la propria personalità e il proprio carattere. Non solo per servire a mensa, ma anche accogliere le persone prima dei pasti, abbellire la sede, dare una mano al centro ascolto, fare compagnia agli anziani e alle persone che seguiamo, le possibilità sono tante. È uno spazio per fare comunità e condividere il tempo».

In questo momento gli utenti della mensa di solidarietà di Montecatini sono dodici: il servizio prevede quattro colazioni, sette pranzi e sette cene per un totale di 18 turni settimanali, oltre agli asporti. «I turni sono tanti e non riusciamo quasi mai ad essere più di tre per volta – prosegue Ruggiero – nei volontari c’è stato un forte ricambio, i giovani arrivano anche se più lentamente di prima. La cosa che probabilmente spaventa di più è lo stereotipo, perché la concezione del disagio in questo tempo è più negativa e distaccata. Ci lamentiamo che tutto non va come deve andare, ma dedicando alla Caritas e soprattutto agli altri anche solo 40 minuti a settimana si può lasciare un segno».

Provare per credere. Come ad esempio Ester Franceschelli, studentessa di 21 anni, per lei la mensa è un’esperienza speciale e irrinunciabile. «Quando ho iniziato a frequentare la mensa non pensavo che mi avrebbe permesso di maturare in questo modo – racconta – sono una ragazza giovane e quest'esperienza mi ha aiutato e continua ad aiutarmi a guardare il mondo con occhi diversi e a comprendere me stessa, in particolare nel mio rapporto con gli altri. Stare a mensa mi arricchisce ogni giorno di più, permettendomi di entrare in contatto con un ambiente stimolante e pieno d'amore, pronto in qualsiasi momento a trovare una soluzione alle difficoltà, parte della vita di tutti noi». La Caritas Diocesana è attiva anche col servizio civile e collabora con le scuole della Valdinievole nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro. l



 

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