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La Fratelli Polli finisce in mani straniere: arriva il fondo Platinum. Le reazioni dei sindacati

Luca Signorini e Simona Peselli
La sede della Polli in via Battisti a Monsummano
La sede della Polli in via Battisti a Monsummano

A una società degli Stati Uniti la maggioranza delle quote dell’azienda di conserve vegetali con sede a Monsummano

19 settembre 2024
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MONSUMMANO. Anche la Fratelli Polli finisce in mani straniere, in particolare degli Stati Uniti, con il fondo Platinum Equity che ha rilevato la partecipazione di maggioranza. Le cifre non sono state rese note. Ma la sostanza è quella, scenari già rivisti per altre grandi aziende della Valdinievole, per esempio la Verinlegno di Massa e Cozzile (nell’aprile scorso, finita alla società israeliana-kazaka Zetagi) e ancora prima la Texsus di Chiesina Uzzanese (nel 2019, acquisita dalla israeliana Shalag). Senza dimenticare l’operazione di questi giorni che ha portato la Snaitech e l’ippodromo Sesana di Montecatini al colosso irlandese-americano Flutter Entertainment. Si spiegano così: iniezioni di finanza per competere sui mercati globali.

L’azienda

Dentro Polli, già leader internazionale nel mercato delle conserve vegetali (olive, sottoli, sottaceti, pesto, sughi per pasta e così via), resta comunque la famiglia di estrazione milanese che l’ha fondata (con Fausto Polli) nel 1872, e che poi nel 1919 è sbarcata a Monsummano, nello stabilimento di via Battisti nella zona delle Case, dove oggi impiega 100 dipendenti (l’azienda nel 2016 ha costruito anche il magazzino e la piattaforma logistica lungo la variante del Fossetto, a Cintolese). La gestione della società resterà dunque nella mani della sesta generazione della famiglia, che l’ha portata a raddoppiare il fatturato in cinque anni, da 80 milioni di euro nel 2019 ai 190 dello scorso anno (con un Ebitda di oltre 23 milioni di euro), in gran parte dovuti alle esportazioni (che valgono l’80%) e grazie anche all’acquisizione (a inizio 2019) del brand e dello stabilimento Valbona vicino a Padova, rilevata con i suoi 93 lavoratori in quanto era esaurita la capacità produttiva a Monsummano, come la responsabile Strategia e Sviluppo del gruppo, Manuela Polli, aveva detto in un’intervista al Tirreno in occasioni dei 100 dall’apertura della sede in Valdinievole, al posto di una vecchia fabbrica che produceva carne in scatola da mandare al fronte durante la Prima guerra mondiale. Anche l’amministratore delegato ex Granarolo Marco Fraccaroli resterà al suo posto. Ora il fondo Usa Platinum, con l’obiettivo di superare di slancio i 200 milioni di euro di giro di affari e accelerare l’espansione nei mercati internazionali, dove comunque è già presente in 55 Paesi, inserendosi con forza soprattutto negli Stati Uniti. La Polli ha anche stabilimenti a Eboli (Salerno) e in Spagna, e nel periodo di massima produzione (in estate) con gli interinali raggiunge i 300 dipendenti.

Le reazioni

Il sindacato Fai Cisl Toscana «intende rassicurare tutti i lavoratori sulla solidità e le garanzie occupazionali connesse a questa operazione. La vendita è stata condotta con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti già in corso e di aprire nuove prospettive di sviluppo per l’azienda, in un'ottica di espansione e innovazione che potrà solo giovare alla stabilità e alla crescita futura. Si tratta di un passaggio strategico, pensato per consolidare la presenza dell'azienda nel mercato, aumentare la competitività e offrire nuove opportunità. Il sindacato vigilerà affinché questa transizione e il progetto presentatoci avvenga nel pieno rispetto dei diritti e delle tutele previste per i lavoratori, e si impegnerà attivamente affinché i nuovi investimenti si traducano in un rafforzamento delle competenze, in opportunità di crescita professionale e, soprattutto, nella salvaguardia dei livelli occupazionali attuali». Per il segretario regionale del sindacto Amedeo Sabato, «in quest’ottica confermiamo il nostro costante impegno a mantenere un dialogo costruttivo con la proprietà per garantire che ogni decisione futura sia presa con la massima trasparenza e responsabilità, a vantaggio di tutti i lavoratori e del futuro dell’azienda».

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