Addio Paolo Mariani, morto a 65 anni: Montecatini in lutto per l'ex calciatore e allenatore stroncato da un malore
Lascia la moglie e due figli: aveva giocato in diverse società calcistiche professionistiche, da tecnico ha cresciuto generazioni di calciatori
MONTECATINI. Per Paolo Mariani, bagnaiolo doc della leva calcistica 1958, affrontare la vita di petto, senza mezze misure e soprattutto senza accettare compromessi, è sempre stato un sano e doveroso esercizio quotidiano. Uomo tutto di un pezzo per il quale la semplice stretta di mano aveva ancora un valore inestimabile, Paolo ha basato la sua intera esistenza sulla coerenza e sulla schiettezza, da vero combattente intransigente di prima linea, tenace e determinato nel lottare strenuamente nei principi e nei valori in cui credeva. E nella stessa coraggiosa ed esemplare maniera ha lottato per superare il grave e improvviso malore cardiaco che lo aveva colpito una ventina di giorni fa. Trasportato all’ospedale di Pistoia, era poi stato trasferito e operato al cuore a Careggi ma non ce l’ha fatta. Nella mattina di venerdì 22 dicembre la resa, come detto, non certo incondizionata. Per chi non lo conosceva bene, quell’espressione perennemente seria, corrucciata e guardinga poteva anche incutere una sorta di timore. Ma non per chi ha voluto andar oltre la superficie e l’apparenza e ha scoperto un ragazzo “di una volta”, innamorato della famiglia e delle cose semplici.
Cresciuto sul campetto di Sant’Antonio, figlio di Amos Mariani, gloria calcistica a livello internazionale a cui, dal 2015, è intitolato il Sussidiario, e nipote di Arduino, uno dei primi a indossare la gloriosa casacca biancoceleste, Paolo è stato un duttile jolly offensivo dal sinistro fatato, con buoni trascorsi in società professionistiche fra le quali Barletta, Montebelluna e Nocerina. Tuttavia l’impronta indelebile l’introverso Paolo l’ha lasciata in coloro che lo hanno avuto come allenatore. Lo si evince dai tanti messaggi di cordoglio, arrivati, assieme a quelli, istituzionali e non, delle società in cui ha lavorato. «Ho visto volare lettini come asciugamani – ha scritto Samuele Felici, uno dei tanti ragazzi calcisticamente e umanamente cresciuti da Paolo – però mi hai insegnato come si cresce. Il calcio e fatto di matti, sostenevi e con i matti si vincono le partite».
A ricordarlo con affetto anche i compagni di squadra Stefano Bonaccorsi e Francesco Vettori, nonché Fabrizio Del Rosso, vice allenatore del Verona, con cui condivideva la passione per la pesca.
Alla moglie Eleonora, ai figli Francesco e Cristina, alle sorelle Anna Maria e Linda le condoglianze della nostra redazione e da parte chi non avrebbe mai voluto scrivere questo articolo.