Il Tirreno

Montecatini

Dolore e lacrime

Addio Paolo Mariani, morto a 65 anni: Montecatini in lutto per l'ex calciatore e allenatore stroncato da un malore

di Roberto Grazzini
Paolo Mariani
Paolo Mariani

Lascia la moglie e due figli: aveva giocato in diverse società calcistiche professionistiche, da tecnico ha cresciuto generazioni di calciatori

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MONTECATINI. Per Paolo Mariani, bagnaiolo doc della leva calcistica 1958, affrontare la vita di petto, senza mezze misure e soprattutto senza accettare compromessi, è sempre stato un sano e doveroso esercizio quotidiano. Uomo tutto di un pezzo per il quale la semplice stretta di mano aveva ancora un valore inestimabile, Paolo ha basato la sua intera esistenza sulla coerenza e sulla schiettezza, da vero combattente intransigente di prima linea, tenace e determinato nel lottare strenuamente nei principi e nei valori in cui credeva. E nella stessa coraggiosa ed esemplare maniera ha lottato per superare il grave e improvviso malore cardiaco che lo aveva colpito una ventina di giorni fa. Trasportato all’ospedale di Pistoia, era poi stato trasferito e operato al cuore a Careggi ma non ce l’ha fatta. Nella mattina di venerdì 22 dicembre la resa, come detto, non certo incondizionata. Per chi non lo conosceva bene, quell’espressione perennemente seria, corrucciata e guardinga poteva anche incutere una sorta di timore. Ma non per chi ha voluto andar oltre la superficie e l’apparenza e ha scoperto un ragazzo “di una volta”, innamorato della famiglia e delle cose semplici.

Cresciuto sul campetto di Sant’Antonio, figlio di Amos Mariani, gloria calcistica a livello internazionale a cui, dal 2015, è intitolato il Sussidiario, e nipote di Arduino, uno dei primi a indossare la gloriosa casacca biancoceleste, Paolo è stato un duttile jolly offensivo dal sinistro fatato, con buoni trascorsi in società professionistiche fra le quali Barletta, Montebelluna e Nocerina. Tuttavia l’impronta indelebile l’introverso Paolo l’ha lasciata in coloro che lo hanno avuto come allenatore. Lo si evince dai tanti messaggi di cordoglio, arrivati, assieme a quelli, istituzionali e non, delle società in cui ha lavorato. «Ho visto volare lettini come asciugamani – ha scritto Samuele Felici, uno dei tanti ragazzi calcisticamente e umanamente cresciuti da Paolo – però mi hai insegnato come si cresce. Il calcio e fatto di matti, sostenevi e con i matti si vincono le partite».

A ricordarlo con affetto anche i compagni di squadra Stefano Bonaccorsi e Francesco Vettori, nonché Fabrizio Del Rosso, vice allenatore del Verona, con cui condivideva la passione per la pesca.

Alla moglie Eleonora, ai figli Francesco e Cristina, alle sorelle Anna Maria e Linda le condoglianze della nostra redazione e da parte chi non avrebbe mai voluto scrivere questo articolo.

 

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