Il Tirreno

Montecatini

Un monumento per ricordare tutte le vittime della strada

Luca Signorini
Il monumento inaugurato a Ponte Buggianese in memoria di Massimo Massimi e di tutte le vittime della strada (Foto Nucci)
Il monumento inaugurato a Ponte Buggianese in memoria di Massimo Massimi e di tutte le vittime della strada (Foto Nucci)

Inaugurata a Ponte Buggianese l’opera di Vaccai dedicata a Massimo Massimi. Il padre: «Certezza della pena con il reato di omicidio stradale»

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PONTE BUGGIANESE. Una battaglia di civiltà, per “sperare in un futuro di maggior sicurezza sulle nostre strade”. “Rispetta le regole, sorridi alla vita”: sono le due frasi impresse nel basamento della scultura realizzata da Mauro Vaccai in memoria di Massimo Massimi e di tutte le vittime della strada. Si intitola “Il volo”, è un bassorilievo in marmo bianco di Carrara dove un giovane uomo si confonde con delle piume, simbolo di leggerezza.

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Piazza Pietro Annigoni è da sabato 17 ottobre un luogo denso di significati: «Un segnale, un monito affinché i comportamenti individuali non si trasformino in tragedia», ha detto il sindaco di Ponte, Pierluigi Galligani. «Chi si soffermerà qui dovrà comprendere che può diventare carnefice o vittima della strada, un monumento dedicato a chi è stato privato della vita per irresponsabilità ed egoismo altrui», ha aggiunto Massimiliano Massimi, il padre.

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Alla cerimonia d'inaugurazione della scultura per ricordare Massimo Massimi, il 17enne tragicamente scomparso un anno fa quando un automobilista, risultato positivo all'alcoltest per un valore tre volte superiore al consentito, colpì in pieno il suo motorino, c'erano i familiari di altre vittime della strada, le istituzioni, le forze dell'ordine, centinaia di cittadini. C'era Francesco Hanoman, che si trovava insieme a Massimo su quello scooter, miracolosamente sopravvissuto all'incidente, oggi sulla sedia a rotelle dopo varie operazioni e la riabilitazione, un percorso sanitario non ancora concluso.

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«Questo è un tema sentito, urgente e diffuso, che ogni anno in Italia fa 3.500 vittime - ha proseguito il padre di Massimo, luogotenente dei carabinieri della stazione di Pescia - vogliamo contribuire in modo che altre famiglie non subiscano ciò che abbiamo subito noi. Vogliamo certezza della pena, non vendetta ma giustizia vera. L'introduzione del reato di omicidio stradale è un valido deterrente alla diminuzione degli incidenti mortali».

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Una richiesta che «sono sicuro porteremo fino in fondo, anche grazie all'impulso del presidente del Consiglio - ha spiegato Cosimo Maria Ferri, sottosegretario alla Giustizia, presente ieri alla cerimonia insieme a Riccardo Nencini, viceministro alle Infrastrutture- la politica e le istituzioni hanno una grande responsabilità, devono dare una risposta coraggiosa con una norma che “spaventi”. L'auto è un arma che dobbiamo utilizzare con cautela, senza disattenzioni e leggerezze. L'obiettivo è lavorare sulla prevenzione, con l'insegnamento dell'educazione stradale nelle scuole, ma anche dotare le forze dell'ordine di più mezzi per effettuare controlli e vigilanza sul territorio. Questo paese deve avere più rispetto per la legalità».

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Tra il pubblico i parlamentari della provincia (Bini e Fanucci), l'assessore (Fratoni) e i consiglieri regionali (Baldi e Niccolai). E poi Eugenio Giani, presidente del consiglio toscano: «Vediamo tanta voglia di reagire da persone che nonostante l'intimo dolore si mettono al servizio degli altri perché queste tragedie non accadano più - è stato il suo intervento - le istituzioni si devono impegnare al massimo per tradurre tutto questo in leggi e norme chiare e rigide. L'occasione di oggi è un grande stimolo per fare tutto il possibile sull'educazione e la sensibilizzazione ai comportamenti corretti sulla strada».

Piazza Annigoni, nel centro del paese, diventa il luogo del ricordo. Sull'asfalto due messaggi: “Massi vive”, “Massi è qui con noi”. La scultura esorta le istituzioni. Quelle scritte a bomboletta sono un insegnamento per tutti i giovani.

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