Falso in atto pubblico, in Cassazione restano le assoluzioni di Lascialfari e Verani
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Lavvocato Giovanni Giovannelli 2 MINUTI DI LETTURA
PESCIA. La Cassazione conferma l'assoluzione di Giuseppe Lascialfari e del geologo Mario Verani perché il fatto non sussiste. La VI sezione penale della Corte Suprema di Cassazione, ha respinto il ricorso del procuratore generale, contro la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Firenze il primo dicembre 2009, con la quale i giudici di secondo grado in riforma della sentenza del Tribunale di Pistoia del 6 novembre 2008, appellata dal Lascialfari e Verani Mario, assolvevano i due dal reato di falso in atto pubblico perché il fatto non sussiste. In primo grado a Lascialfari era stato condannato a 10 mesi di reclusione e Verani ad un anno e 4 mesi. La vicenda risale al luglio 2002. All'epoca il Comune di Pescia aveva incaricato il Dipartimento delle Scienze della Terra dell'Università di Pisa, al fine di verificare e accertare i dissesti idrogeologici avvenuti nel 2000 nel territorio. Il Dipartimento di Scienze della Terra aveva trasmesso al Comune la relazione con gli allegati attraverso una lettera di accompagnamento. Secondo l'accusa gli imputati si sarebbero accordati con il Lascialfari che avrebbe depositato in data 12 luglio 2002 al protocollo generale solo la missiva di trasmissione della relazione tecnica, facendo figurare anche il deposito della relazione e dei vari allegati che, in realtà, non venivano consegnati perché, secondo il pm, dovevano subire delle modifiche dai due imputati. La tesi dell'accusa non era stata accolta dalla Corte di Appello che aveva assolto i due. Il Procuratore generale aveva fatto ricorso in Cassazione che ha respinto l'impugnazione accogliendo le tesi dei difensori di Lascialfari, l'avvocato Giovanni Giovannelli di Pescia, e di Verani, l'avvocato Fabio Azzaroli di Firenze.