Montelupo, rapina choc in gioielleria: l'assalto armato in pieno giorno e l'aggressione alla moglie del titolare – Video
Colpo da centinaia di migliaia di euro da “Tombelli”. Il racconto del titolare: «L'hanno strattonata per i capelli stringendole la testa fra le gambe. Adesso saremo costretti a chiudere»
MONTELUPO. Due pistole puntate, urla e strattonamenti. Ma non solo. Perché quando la moglie del titolare della gioielleria e laboratorio orafo “Tombelli” di Montelupo ha provato a resistere alle richieste della banda di malviventi, è stata aggredita e costretta ad assistere, inerme, all’azione. Pochi minuti. Tanti sono bastati a tre malviventi armati di pistole a svaligiare il punto vendita e il laboratorio di via Poggio alle Donne. «L’hanno bloccata con violenza, strattonata per i capelli stringendole la testa tra le gambe per impedirle di scappare», racconta il titolare Mariano Tombelli.
L'assalto armato
Il terrore è entrato, di nuovo, in gioielleria. Con un assalto a mano armata, probabilmente ben studiato, che ancora una volta ha messo nel mirino una rivendita di gioielli a Montelupo. Il secondo in pochi giorni. Un raid simile a quello compiuto venerdì scorso alla gioielleria “Punto oro” di via della Pace ad appena un chilometro di distanza. I tre si sono finti clienti e sono entrati nella gioielleria questa mattina poco prima delle 10. La donna, 52enne, in quel momento sola nel negozio, insospettita dall’atteggiamento dei tre – giovani e italiani, almeno secondo la descrizione fornita ai carabinieri – ha inviato un messaggio al marito, in quel momento fuori per alcune commissioni, per avvertirlo di quanto stavo succedendo. A quel punto è partita l’azione. Due hanno estratto le pistole, minacciando la donna, il terzo ha iniziato a fare razzia di gioielli.
L'aggressione alla titolare
Quando la donna ha provato a resistere «l’hanno prima strattonata, tirandole anche i capelli, e poi immobilizzata», racconta l’uomo. «Uno dei tre rapinatori – aggiunge – le teneva stretta la testa tra le gambe per non farla muovere e soprattutto per non farla scappare. Lei li ha supplicati di lasciare almeno i gioielli in riparazione, che non sono di nostra proprietà, ma hanno portato via tutto, anche gli oggetti più piccoli». Diamanti, pietre preziose e tutti gli oggetti in oro presenti nel negozio e nel laboratorio, attivo nella riparazione e nella realizzazione di gioielli. Un bottino da «alcune centinaia di migliaia di euro», specifica il titolare denunciando anche i ritardi dell’intervento delle forze dell’ordine. I tre, che hanno agito a volto coperto, sono poi fuggiti in auto. La donna, in stato di choc, ha allertato subito dopo il figlio che abita al piano superiore.
La rapina in pieno giorno
«Ormai agiscono in pieno giorno, a volto scoperto e senza alcuna preoccupazione: questo perché sanno che rischiano poco o nulla», lo sfogo del titolare, che già in passato ha subito un altro furto. «Non siamo tutelati e questo non è più il tempo della tolleranza», aggiunge chiedendo «pene certe e giuste» per chi compie questi atti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al setaccio le immagini dell’impianto di videosorveglianza installato all’esterno del negozio e quelli delle vie laterali per cercare indizi utili a ricostruire l’azione ed eventuali collegamenti con la rapina di venerdì scorso. «Tutto quello che avevo messo da parte in una vita di lavoro lo hanno portato via e quasi sicuramente adesso saremo costretti a chiudere – la rabbia di Tombelli – perché i tempi dell’assicurazione non sono quelli richiesti da clienti e fornitori».
Il sindaco: «Scriverò al prefetto»
Il sindaco di Montelupo, Simone Londi, intanto ha deciso di scrivere al prefetto. «Il nostro Comune ha sempre cercato di mettere a disposizione delle forze dell’ordine nuovi strumenti con sistemi di videosorveglianza, che in questi anni sono sempre aumentati e ora hanno raggiunto 70 telecamere, tre per chilometro quadrato – specifica –. Di recente, abbiamo investito altri 70mila euro per l’aumento delle telecamere. Come sindaco delegato dall’Unione Empolese Valdelsa alla polizia municipale, incrementeremo anche il numero di unità del personale dell’Unione, che quest’anno vedrà un aumento, rispetto agli attuali numeri, di almeno 8 unità. Questo non è sufficiente e perciò ho deciso di scrivere al prefetto affinché la situazione venga affrontata urgentemente nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e per chiedere un incremento della presenza di pattuglie a supporto delle forze dell’ordine di Montelupo in modo da scongiurare episodi analoghi da parte di chi sembra aver preso di mira questo territorio che – conclude Londi – prima di oggi non aveva conosciuto, nel recente passato, rapine a mano armata in pieno giorno».