Massa, accerchiano un ristoratore e gli spaccano la porta a vetri. Lo sfogo: «Qui per coronare un sogno e invece»
Allarme in centro-città per le scorribande di giovanissimi: «Siamo arrivati qui da per lavorare e vivere a due passi dal mare. Ma sta diventando difficile»
MASSA. Adesso Paolo e Simona hanno paura: non sembravano affatto voler divertirsi – sorseggiando un cocktail in compagnia – quei ragazzotti che sabato sera prima hanno accerchiato lui e poi hanno sferrato l’ennesimo calcio alla porta a vetri del retro-locale. Così non va. È diventato «un incubo» avere un’attività al pubblico o vivere in centro-città dalle parti di via Cavour, via Betti e dintorni. Colpa delle scorribande di alcuni giovanissimi che il venerdì e il sabato sera urlano e minacciano, spaccano e picchiano.
«È meglio se rientri»
Sabato sera, via Betti, ristorante Il Cortiletto Bistrot. Paolo Bulegato è nel suo locale quando sente «dei colpi» che provengono dalla porta della cucina che si apre sul retro, dando in via Cavour. «Mi affaccio – racconta – e noto dei ragazzi, 18 anni non li avevano, che sghignazzano». Lascia correre: magari la smettono e non occorre neppure rimbrottarli. Sente un nuovo botto: «Riapro la porta della cucina e vedo un ragazzo che scappa, lo rincorro e gli chiedo perché si sta comportando a quel modo». Il branco si muove: «Mi accerchiano in sei-sette – descrive – Vengono avanti, con le mani in tasca e con un fare sfrontato e minaccioso, e uno mi dice: “È meglio che rientri”». Il ristoratore, comprensibilmente, si spaventa. Rientra nella sua cucina: «Ed è a quel punto che sferrano – descrive – l’ennesimo calcio vessando il vetro della porta che, essendo un vetro di sicurezza, non è andato in frantumi». Poteva andare peggio perché proprio dietro a quella porta c’era chi – intento nel proprio lavoro – stava lavando i piatti delle cene servite.
Quattro mesi infernali
Paolo Bulegato e la compagna Simona Gioia hanno inaugurato il corso del loro locale – a due passi da piazza Aranci – quattro mesi fa: «Appena aperto – racconta lui – ci hanno rubato le piante che avevamo sui tavolini. Ci hanno sfondato la bacheca esterna porta-menu. Mi hanno aperto l’auto e mi hanno rubato tutto ciò che hanno trovato all’interno e non si contano gli specchietti e i tergicristalli delle macchine dei clienti che vengono rotti ogni fine settimana; per non parlare poi della spranga di ferro lunga 60 centimetri che ho tirato via dalle mani di un ragazzino. .» .
Lo picchiano, perde i sensi
E c’è un episodio finanche più brutto di quello accaduto sabato. Risale alla scorsa settimana. «Proprio qui – riprende il racconto il ristoratore – hanno picchiato un ragazzo e mentre lo riempivano di botte sentivo urlare “Tira fuori il coltello”; lo hanno sbattuto contro un’auto in maniera talmente violenta che è svenuto. Il giorno dopo è venuto il padre a chiedere cosa fosse successo».
«Che amarezza»
Paolo Bulegato ha fatto denuncia alla polizia di Stato per quanto accaduto sabato. Resta l’amaro in bocca: «Siamo arrivati qui da Varese – interviene la compagna Simona – per realizzare un sogno: lavorare e vivere a due passi dal mare. Abbiamo creduto nella città di Massa, ci abbiamo investito». Ed ora? Verrebbe la voglia di tornare indietro.....
L’appello
Al racconto dei ristoratori si somma quello dei residenti per i quali «la situazione è ormai fuori controllo». Eppure all’angolo tra via Cavour e via Betti ci sono telecamere di videosorveglianza per la sicurezza urbana: chi delinque potrebbe essere individuato. Eppure è almeno da maggio che i consiglieri comunali Daniele Tarantino (Pd), Dina Dell’Ertole (Mac) e Lorenzo Pascucci (Noi moderati) hanno acceso – riacceso – i riflettori sugli effetti della mala Movida e sulla necessità di trovare soluzioni – in tandem con le forze dell’ordine – a tutela della cittadinanza. L’appello di ristoratori e residenti è al questore Santi Allegra e al sindaco Francesco Persiani.