Il Tirreno

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Le cave di Carrara nel trailer di “The Brutalist”: dove è stato girato il film e la (possibile) candidatura agli Oscar

di Daniela Marzano

	Un’immagine del trailer di The Brutalist in cui si vede una panoramica delle cave
Un’immagine del trailer di The Brutalist in cui si vede una panoramica delle cave

Diretto da Brady Cordbet, ha già vinto il Leone d’Argento alla Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia

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CARRARA. È uscito il trailer del film “The Brutalist”, diretto e co-sceneggiato da Brady Corbet e, dietro la definizione di “monumental” assegnato dalle migliori riviste di critica, appaiono anche in questa “sintesi” del lungometraggio in tutto il loro splendore le cave di marmo di Carrara, sia in una panoramica che in una scena in galleria.

Un film ambizioso e di poco budget, della casa di produzione indipendente A24, che racconta in 215 minuti, girati in pellicola e in formato VistaVision, trent'anni di vita dell'architetto ebreo ungherese László Toth (Adrien Brody) e di sua moglie Erzsébet (Felicity Jones) che, miracolosamente sopravvissuti all'Olocausto, si trasferiscono negli Stati Uniti nel 1947 per iniziare una nuova vita. Da lì parte l'intreccio della trama.

Targato qui da noi Universal, il film ha portato a casa il Leone d’Argento per la regia alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia e uscirà negli Usa il 20 dicembre e in Italia il 23 gennaio 2025. È un film che appartiene un po’ a Carrara, da quando dopo le riprese a Budapest, la troupe è approdata in città nella primavera del 2023, scegliendo come location, grazie all’intermediazione dell’imprenditore Gualtiero Vanelli, amico di Brody, lo storico punto vendita dell’Antica Drogheria Riacci, in corso Rosselli, e le cave Bettogli e Bombarda. Hanno girato il mattino presto, con la nebbia, scegliendo una zona non troppo antropizzata delle cave.

Per il film si parla anche di una possibile una candidatura del film agli Academy Awards (Oscar) del 2025, per la quale occorre attendere la comunicazione della cinquina a metà gennaio. Sorprese potrebbero arrivare dalla candidatura non solo per il miglior film o regia a Corbet, ma anche per gli attori, che significherebbe per Adrien Brody il secondo oscar come miglior attore (dopo “Il pianista” di Roman Polanski vinto a soli 29 anni), per Felicity Jones come miglior attrice (già candidata nel 2015) e per Guy Pearce come miglior attore non protagonista, oltre a Brady Corbet che potrebbe aggiudicarsi anche la sceneggiatura.

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