Carrara, diabetologia va alla Casa della Salute: cosa prevede la riorganizzazione
Parte del servizio andrà nei locali di piazza Sacco e Vanzetti. Al distretto di Avenza nasce la sede unica delle cure palliative
CARARRA. Si trasforma ancora la cittadella della salute di Monterosso dopo lo svuotamento del Monoblocco, molti trasferimenti di servizi all’ospedale delle Apuane e nelle palazzine dell’area e il battesimo di ambulatori mobili. L’Asl nord ovest aveva del resto specificato che - completato il Piano di riorganizzazione, l’ultima tappa è stato lo spostamento del servizio di cure intermedie dal Monoblocco alla Rsa di Fossone - ci sarebbero stati altri correttivi. Ed ecco qua: il servizio di diabetologia cambierà la propria "geografia".
Qui la Casa della salute
Traslocato dal terzo piano del Monoblocco in uno degli ambulatori mobili dell’area di Monterosso, il servizio di diabetologia - diretto dal medico diabetologo Giovanna Gregori - è uno dei servizi sanitari a più alto tasso di pazienti in carico: il diabete è una patologia molto diffusa e non solo nella Terza Età. E il servizio del Centro polispecialistico Achille Sicari è sempre stato molto efficiente e apprezzato dai pazienti. All’indomani dell’inaugurazione degli ambulatori mobili, le dimensioni dei locali avevano destato subito qualche perplessità: ci si pose il problema, per esempio, di come movimentare i pazienti sulla sedia a rotelle che si recano a Monterosso per la cura del piede diabetico. Ad oggi non è dato sapere se questo che si riteneva essere un possibile ostacolo al buon funzionamento di quel servizio sia stato superato (o non si sia rivelato come tale): fatto sta che «una parte della diabetologia - annuncia Monica Guglielmi, direttrice della Zona Distretto delle Apuane per l’Asl nord ovest - sarà sicuramente trasferita nei locali della Casa della Salute di Carrara centro, in piazza Sacco e Vanzetti, dove ci sono per altro anche gli ambulatori dei medici di medicina generale».
Il "polo" ad Avenza
Alla Casa della Salute di Monterosso si sono del resto liberati degli spazi. L’ambulatorio del servizio di cure palliative con il medico oncologo è infatti stato trasferito: ad Avenza, nella ex scuola media Da Vinci, sede del Distretto sanitario destinato a diventare - nelle intenzioni e nei progetti dell’Asl - Casa di Comunità. Ebbene, qui sono stati riuniti tutti gli infermieri di Massa e di Carrara - in tutto otto - che si occupano del servizio di assistenza domiciliare per le cure palliative: l’unità funzionale è diretta dal medico anestesista Claudio Rasetto. Parliamo di uno dei servizi più complessi che il sistema sanitario offra, quello che spesso si dà al paziente oncologico nell’ultimo periodo di vita, quello per cui si prova ad alleviare il suo carico di sofferenza fisica e psicologica, per cui si entra in punta di piedi nella sua intimità e ci si interfaccia con il care-giver, con i familiari. Le cure palliative - rammenta la direttrice Guglielmi - sono sempre state ospitate al quarto piano del Monoblocco, "in continuità" con il Day Hospital oncologico, trasferito all’Ospedale delle Apuane da dicembre, e diretto dal medico oncologo Andrea Mambrini; al Monoblocco le cure palliative avevano anche in seno il servizio di nutrizione e di nutrizione clinica. Poi c’è stato lo svuotamento dello storico edificio: l’ambulatorio del medico oncologo era stato traslocato alla Casa della Salute di Carrara Centro mentre gli infermieri che si occupavano dell’Adi avevano da Avenza la propria "stazione di partenza" verso il domicilio dei pazienti. «Abbiamo pensato alla creazione di una sede unica - spiega la direttrice Guglielmi - anche perché il grosso del servizio è comunque rappresentato dall’assistenza domiciliare». Quindi al Distretto sanitario di Avenza sono stati riuniti gli infermieri di Massa e di Carrara ed è attivo l’ambulatorio del medico oncologo Egidia Cantisani. Non solo: «I medici delle cure palliative sono solo due - descrive Guglielmi - Rasetto e Cantisani, ma ne arriva un terzo che ha chiesto il trasferimento dall’ospedale Versilia. Speriamo in futuro, con più risorse, di poter aprire un secondo ambulatorio, anche perché i medici delle cure palliative si occupano dell’attività ambulatoriale, delle visite a domicilio e anche della consulenza all’ospedale delle Apuane».
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