Il Tirreno

Il caso

Massa, canile comunale nel degrado: «Piccioni, sporco e rischio malattie». La denuncia del regista Cattani

di Giovanna Mezzana

	Il canile di Massa e il regista Cattani
Il canile di Massa e il regista Cattani

L’artista carrarese si dice sconcertato dopo la visita al rifugio municipale per trovare un attore a quattro zampe da inserire nella sua ultima pellicola. E si appella al Comune e alle autorità competenti perché «diventi un luogo sicuro»

22 luglio 2024
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MASSA.  Per trovare il protagonista del suo prossimo film si reca al canile municipale. Cerca uno spinone meticcio il regista carrarese – colonnatese – Fabrizio Cattani. Non lo trova. Poco male, confessa, lo cercherà altrove. Non finisce qui, però; quella visita gli lascia “il cuore piccolo”, come si suole dire, e molto amaro in bocca: ciò che dovrebbe essere un rifugio, che fa le veci di una famiglia, è – secondo lui – tutt’altro che un focolare domestico per Fido.

Preambolo

Cattani sta portando avanti il cast con cui è alla ricerca di due bambini che – insieme a un cane – saranno le figure centrali di “Io non ti lascio solo” (titolo provvisorio), film di formazione, dedicato all’infanzia, tratto dall’omonimo romanzo di Gianluca Antoni (editore Salani), storia per bambini, molto emozionante e con tanti colpi di scena. Saranno affiancati da Giorgio Pasotti e Alessio Boni i due giovanissimi attori. Manca il quattrozampe, si diceva, ed ecco che il regista Cattani venerdì 19 luglio si reca al canile di Massa.

«Ma quale rifugio»

«Sono stato al canile di Massa che dovrebbe simboleggiare un rifugio per i cani abbandonati e che si è rivelato invece un triste esempio di abbandono e trascuratezza istituzionale – dice –. Ho notato una serie di mancanze gravi, che non solo evidenziano una profonda negligenza ma anche un fallimento etico e operativo da parte dei responsabili».

«Come vivono qui?»

«Le condizioni dell’area sgambamento sono deplorevoli – racconta Cattani – Sono inadeguate e sono pericolosamente limitanti per il movimento naturale dei cani. I box sono scandalosamente angusti, specialmente per i cani più grandi: ciò è inconcepibile e riflette un’indifferenza crudele verso il benessere animale. L’assenza di una separazione tra i cani permanenti e quelli temporanei durante le operazioni di restituzione è un errore grossolano che mette a rischio il benessere di tutti gli animali coinvolti».

«Basterebbe poco»

«Con l’inverno, l’assenza di un sistema di riscaldamento adeguato, come lampade riscaldanti che costano poco più di qualche decina di euro, è una testimonianza della disattenzione flagrante per la vita e la salute di questi cani».

«È sporco»

«L’ambiente è sporco, c’è un’invasione di piccioni e altri animali che aumentano il rischio di malattie: dimostra un fallimento nell’assicurare le condizioni igieniche minime». «Il personale – continua – è insufficiente, è lasciato a gestire questo caos con risorse limitate e orari impossibili, i cani rimangono abbandonati dalla mattina fino alla mattina successiva, senza supervisione. Il canile dispone di un comportamentalista per due/tre giorni la settimana, per sole due ore al giorno, altro segno di quanto poco siano considerate le esigenze dei cani».

Tiriamo le fila

«Questa situazione – sottolinea Cattani – è un chiaro segno di negligenza da parte dei responsabili, che hanno fallito nel dovere di proteggere e curare gli animali più vulnerabili della comunità. Sarebbe d’obbligo che il Comune e le autorità competenti prendessero immediatamente provvedimenti per ristrutturare il canile, migliorare le condizioni di vita degli animali e assicurare che tali fallimenti non si ripetano. Non si può tollerare che questa situazione continui. Il canile deve diventare un rifugio sicuro e dignitoso per i nostri amici a quattro zampe. La comunità di Massa merita di meglio, gli animali che dipendono da noi meritano di meglio». Il Tirreno ha sottoposto all’Amministrazione comunale il racconto-denuncia del regista carrarese che attende una risposta.

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