Il Tirreno

L’indagine

Strage Borsellino, le intercettazioni dei fratelli Buscemi sulla mafia alle cave di marmo trovate a Palermo


	Il giudice Paolo Borsellino e uno scorcio di una cava sulle Apuane
Il giudice Paolo Borsellino e uno scorcio di una cava sulle Apuane

Lo ha rivelato la Presidente della Commissione nazionale antimafia Chiara Colosimo. Il marito di Lucia Borsellino sostiene che siano collegate con la strage che uccise il giudice

23 gennaio 2024
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MASSA-CARRARA. Sono stati trovati negli archivi della Procura di Palermo i nastri contenenti le intercettazioni dei fratelli Nino e Salvatore Buscemi, imprenditori mafiosi vicini a Totò Riina, divenuti soci del gruppo Ferruzzi di Raul Gardini. A rivelarlo è stata la Presidente della Commissione nazionale antimafia Chiara Colosimo, all'inizio dell'audizione dell'ex pm Gioacchino Natoli, storico componente del pool antimafia di Giovanni Falcone. "A seguito di specifica richiesta la Procura ha fatto pervenire una nota per spiegare che i nastri erano conservati negli archivi dell'ufficio ma che non è stato possibile reperire tre dei 4 brogliacci riferiti a quelle intercettazioni".

Nel giugno di 31 anni fa Natoli chiese e ottenne per i fratelli Buscemi l'archiviazione in un'inchiesta per riciclaggio, nata su input della Procura di Massa Carrara, che indagava sulle infiltrazioni di Cosa Nostra nelle cave di marmo. Una vicenda di cui ha parlato recentemente Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino e legale dei figli del giudice ucciso in via D'Amelio. L'avvocato, in audizione Antimafia, ha collegato l'indagine sui Buscemi a quelle del Ros di Mario Mori su mafia e appalti, indicandole come il movente segreto della strage Borsellino. E sottolineando che Natoli, oltre all'archiviazione, chiese pure di smagnetizzare le intercettazioni e distruggere i brogliacci.

Gioacchino Natoli ha chiesto di essere audito "per chiarire alcune circostanze" dopo le audizioni in Commissione antimafia "in cui era stato fatto riferimento a un provvedimento sottoscritto dal dottor Natoli nel 1992 con cui veniva dato l'ordine di distruggere nastri e intercettazioni in un procedimento proveniente da Massa Carrara sulle cointeressenze dei fratelli Buscemi", ha spiegato la Presidente Colosimo. L'ex pm Natoli ha fatto pervenire alla Commissione una attestazione della Procura da cui si evince che "quelle bobine e quei brogliacci non sono stati distrutti ma dovrebbero essere conservati negli archivi della Procura".

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