Fiocco con il biberon “vietato”, il dottor Murzi bacchetta il Noa
Massa, il cardiochirugo critica la scelta dell’Asl: «Metodi quasi dottrinali, la sanità toscana dovrebbe pensare ad altro»
MASSA. Non si placa il dibattito per il fiocco della nascita con il simbolo di un biberon “vietato” nel reparto di maternità del Noa.
Sulla vicenda, raccontata dal Tirreno che ha registrato l’esperienza della giovane mamma a cui è stato imposto di togliere la coccarda, interviene il cardiochirurgo Bruno Murzi. Il sindaco di Forte dei Marmi interviene a titolo personale, di medico, quindi non in ruolo istituzionale e nella sua lunga nota parla di allattamento ma anche e soprattutto della serenità, necessaria, delle neo mamme. E di comportamenti “quasi dottrinali” da censurare. «La medicina è una scienza imperfetta. Per anni abbiamo ritenuto che alcuni farmaci o comportamenti personali potessero influire positivamente sui nostri sintomi o sulla nostra qualità della vita, per poi scoprire che così non era – scrive Murzi – Si è arrivati quindi a depennare alcuni farmaci dal nostro prontuario medico perché pericolosi, ed alcuni comportamenti sono oggi sconsigliati nonostante prima venissero raccomandati. Così è stato anche per l’allattamento al seno. Infatti, mentre numerose generazioni a partire dagli anni’70 sono state “cresciute” grazie al latte artificiale, consigliato dalla comunità medico-scientifica, oggi si preferisce raccomandare l’allattamento naturale da parte della madre».
«Studi recenti dimostrano come questa pratica abbia benefici tanto per il neonato quanto per la madre, ad esempio la riduzione per entrambi della possibilità di sviluppare alcune patologie oncologiche in futuro, e numerosi altri vantaggi che sono consultabili anche sulla pagina dedicata del Ministero della Salute – continua Murzi – Ma non è questo il punto fondamentale: quello che è importante sottolineare è che la raccomandazione di un medico, o la politica ospedaliera di una struttura sanitaria, non dovrebbero valicare la scelta di una madre che decide di procedere con l’allattamento artificiale, che rimane comunque un metodo sicuro di nutrizione neonatale».
«Il riferimento è all’episodio verificatosi all’Ospedale Apuane Noa qualche giorno fa – entra nel merito Murzi – Il rimuovere il fiocco azzurro col biberon è stata una scelta quantomeno superficiale da parte dell’ospedale, che in questo modo non ha in alcun modo tutelato la propria politica, ma anzi è andato a disturbare la serenità di una donna che aveva appena partorito. Mettere a proprio agio un paziente è un comportamento da attuare costantemente, e questo vuol dire anche rispettare il diritto di una madre di poter allattare il proprio figlio o la propria figlia nella maniera che ritiene più opportuna, fintanto che non vi siano effettive controindicazioni di natura medica».
«La sanità toscana, e in generale la sanità italiana, svolgono costantemente un importante servizio per la comunità, ma episodi dal carattere quasi dottrinale – metaforicamente parlando – come questo restano assolutamente da scoraggiare – conclude il dottor Murzi – Sarebbe quindi forse meglio che le proprie attenzioni venissero dedicate ad aspetti ben più importanti della vita ospedaliera».