Massa, l’appello: «Famiglie senza medico: questa è una emergenza»
Benedetti (Fi) a governo e Regione: intervenite
MASSA. «Carenza medici di famiglia o di continuità assistenziale» questo il contenuto dell’appello che il consigliere di Forza Italia Stefano Benedetti ha rivolto agli onorevoli Alessandro Amorese e Deborah Bergamini, al consigliere regionale Marco Stella e al presidente della Regione Toscana. Eugenio Giani
«Una volta, quando il linguaggio era più semplice e popolare, si chiamavano medici di famiglia – scrive Benedetti – Ora, nell’era moderna post Covid, dove i nomi sono tutti tecnologi e meno familiari, queste figure che si chiamano “medici di continuità assistenziale” che tante volte diventavano parte integrante delle famiglie, stanno scomparendo. Può sembrare un paradosso o una cosa impossibile, considerando l’importanza e la necessità vitale del servizio sanitario, ma purtroppo è proprio così e le testimonianze che mi sono pervenute in questi giorni ne sono una riprova. A Massa Carrara e soprattutto a Massa, gli attuali medici di “famiglia” hanno raggiunto il massimo dei pazienti previsti per ogni singolo cittadino e tutti coloro che si recano al Cup, perché il proprio medico è andato in pensione non hanno nessuna possibilità di ottenere un nuovo medico» .
«Proprio in questi giorni – continua – una anziana signora malata e bisognosa di cure, trovandosi nell’impossibilità di avere un medico curante e quindi nella condizione di non poter effettuare le necessarie prenotazioni per visite specialistiche e analisi, grazie al figlio che lavora all’interno dell’Usl, è riuscita ad ottenere il nuovo medico di famiglia però….a Pontremoli e ciò grazie ad un colpo di fortuna. Ma ci sono diversi casi di famiglie intere massesi con a carico figli piccoli, alle quali l’Usl ha negato il proprio diritto a curarsi per lo stesso motivo: carenza di personale medico».
«Insomma, tutto ciò è una vergogna e senza voler strumentalizzare politicamente la questione non posso esimermi dal polemizzare con Giani e la Regione Toscana, sicuramente i primi e i soli reasponsabili di questasituazione – conclude Benedetti – Infatti, considerato che tra le cause di questa situazione ci sono sicuramente il numero chiuso alle università di medicina e l’Asl che non assume in proporzione ai medici che vanno in pensione o muoiono, la responsabilità deve essere addebitata unicamente alla Regione Toscana. Per questoi chiedo di intervenire ognuno per le proprie competenze per stimolare il Governo e la Regione ad individuare soluzione urgenti per superare questa grave emergenza».
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