Il Tirreno

a colonnata 

Antigone, la tragedia in scena nel cuore dei bacini apuani

Francesca Vatteroni
Antigone, la tragedia in scena nel cuore dei bacini apuani

L’imprenditore del marmo Alvise Lazzareschi apre il suo piazzale al teatro. Fra gli attori, oltre agli ex studenti del liceo classico Rossi, anche un capo cava

20 luglio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





CARRARA

La casa di Colonnata, l’imponente masseria e casa di famiglia di Alvise Lazzareschi, protagonista indiscussa del suo romanzo “La casa del colonnello”, ha aperto le porte ad Antigone e al professor Enrico Medda, docente di letteratura greca presso l’ateneo di Pisa, per una conferenza-lezione sull’eroina di Sofocle e per presentare assieme agli studenti ed ex studenti del liceo Pellegrino Rossi, lo spettacolo che i ragazzi metteranno in scena il 28 e il 29 luglio.

La casa del colonnello dunque apre le sue porte così come del resto, la cava Lazzareschi apre le sue di porte, alla tragedia greca che i ragazzi di Classex & Co, guidati dal loro professore Gennaro Di Leo, faranno rivivere proprio calati nello scenario della cava che Alvise Lazzareschi ha messo a disposizione, con addirittura il suo capocava, Francesco Gerbi, nelle vesti inusuali di attore. E’ di poche parole Francesco, già un po’ teso al pensiero di andare in scena: «Farò il boia- dice laconico con il viso abbronzatissimo che spiccherà tra i volti più pallidi dei ragazzi. Sarò alla guida della pala meccanica che sposterà il blocco di marmo a chiudere la cava dove Antigone verrà rinchiusa». Ed è proprio il professor Medda, che prima di vincere la cattedra presso l’ateneo pisano è stato studente del Rossi per poi diventarne insegnante, collega tra l’altro e per coincidenza della madre del padrone di casa, a spiegare il valore e il significato del coro dentro le tragedie greche, trait d’unione tra pubblico e attori. Coro che in questo spettacolo sarà composto da ben 50 elementi. «Per formare il coro-ha spiegato il docente-venivano scelti i cittadini ateniesi che dimostravano delle particolari attitudini alla musica e alla recitazione, ma non erano degli attori professionisti perché il ruolo del coro era proprio di mediare tra attori e spettatori: in questo modo il pubblico veniva coinvolto maggiormente». Il coro, trait d’union tra pubblico e attori, come la cava Lazzareschi, insieme al capocava Francesco, trait d’union tra il mondo delle cave e la comunità carrarese, in nome dell’arte e di Antigone. E la coincidenza vuole che sia proprio la tragedia di Antigone, l’eroina che, ci spiega il professore, mette in discussione l'autorità e il rispetto della legge: «Per questo il suo nome è stato adottato dalla storica associazione che si occupa dei diritti civili di chi vive in carcere» ha ricordato Medda. Un’Antigone e un parterre di giovani attori che non solo vivranno la loro storia immersi dentro lo scenario delle cave apuane, ma che vestiranno costumi disegnati dalle costumiste, Claudia Luccini e Micol Baldini, ispirati alla linearità propria dei blocchi di marmo:«Con effetti scultorei ottenuti grazie ai tessuti monocromatici trattati con plissettature» ha spiegato Luccini e reciteranno accompagnati da una colonna sonora composta appositamente da Giuseppe Capuozzolo, fatta da suoni elettronici a rappresentare un’atmosfera distopica arricchita con i rumori di cava, come ha spiegato l’autore. Quindi uno spettacolo che non parlerà solo di Antigone ma che avrà anche il sapore di cava e di marmo, tanto che a sovrastare tutto ci sarà una statua in marmo alta cinque metri, che lo scultore Francesco Siani sta ultimando in questi giorni e che dovrà rappresentare il marmificarsi di Antigone. —

Primo piano
Il ritratto

Trovato morto in un dirupo: chi era il pistoiese Alessandro Niccolai e la gita con l’amico prima di sparire nel bosco

di Tiziana Gori e Luca Tronchetti
Sportello legale