Maria Cristina Failla una giudice «di cuore»
La presidente del tribunale va in pensione e saluta con una festa in aula «Sempre carenti di personale, strutture e mezzi, ma abbiamo resistito»
MASSA. «Tutto quel che ho fatto, l’ho fatto mettendoci il cuore. Ho fatto il giudice con entusiasmo, non mi sono mai annoiata. Non c’è stato giorno in cui io non sia entrata in questo palazzo senza voglia di fare. Grazie anche a voi, grazie a tutti». Saluta così, la presidente del tribunale di Massa Maria CristinaFailla. Saluta e sintetizza così la sua carriera nella magistratura – quasi tutta fra Massa e La Spezia –: con parole di chi davvero crede, ha creduto, nel suo lavoro («fin da ragazza volevo diventare giudice») e con il bel sorriso di chi ha un’altra vita da cominciare.
Una torta a tre piani, un assortito buffet; sorrisi, applausi, qualche lacrimuccia: per un giorno, ieri, l’aula della corte di assise del tribunale di Massa si è trasformata in un luogo di festa: la festa di addio alla presidente Failla che ha guidato il palazzo di giustizia massese per 8 anni (nell’ottobre del 2010 prese il posto di Carlo Vallini) con più o meno unanimi riconoscimenti di grande professionalità e doti umane.
«Ho passato 22 anni vita in questo tribunale, con una parentesi di 5 anni e mezzo in corte di appello a Genova. Sono legata a Massa, qui ho tanti amici e vorrei ringraziarli tutti», dice nell’aula assiepata di colleghi giudici e pm, personale di palazzo di giustizia, avvocati e autorità. Tutti annuiscono; impiegati, funzionari e dirigenti che lei nomina uno per uno, un po’ si commuovono.
A salutarla, effettivamente, erano in tanti. Consapevoli che la dottoressa Failla lascia un’eredità difficile da raccogliere. Ci proverà comunque, e pare avere tutte le carte in regola per farlo, il giudice Paolo Puzone, ieri al suo fianco, che assume ora la guida del tribunale con il ruolo di reggente.
«Questo tribunale sempre carente di tutto: di personale, di mezzi, di strutture... si poteva forse fare di più e questo è il mio rammarico. Ma resistiamo...», dice la Failla nel suo brevissimo bilancio a sottolineare le difficoltà che quotidianamente si vivono nel mondo della giustizia apuano alle prese con croniche carenze di giudici e con lo spettro ricorrente di essere accorpato. Non era tuttavia, quello di ieri, il momento delle polemiche. Piuttosto, quello dei saluti e dei ringraziamenti. Il sottosegretario Giustizia Cosimo Maria Ferri, in piena campagna elettorale, parla da giudice: «Quanto ci ha insegnato, quanto è stata collaborativa quando era presidente del tribunale penale e noi giudici a latere... È stata sempre giudice terza, rispettosa delle parti e anche dei testimoni». La omaggia il capo della Procura Aldo Giubilaro; le consegna un dono l’avvocato Salvatore Gioè, presidente dell’Ordine degli avvocati: «Le siamo tutti grati per il lavoro fatto in questi anni per mantenere in vita questo tribunale. Un fardello non facile», dice. La saluta il prefetto Enrico Ricci sottolineando le «sue qualità professionali e apprezzandone «i rapporti di amicizia che sapeva stabilire».
«Maria Cristina, hai la capacità per diventare tu il nuovo presidente del tribunale di Massa. Se non hai altre ambizioni presenta la tua candidatura». Era la fine ottobre del 2010 quando Carlo Vallini o durante il suo commiato ai colleghi e al personale del tribunale indicò chi avrebbe voluto che prendesse il suo posto: Maria Cristina Failla. Andò, in effetti così: la giudice, a quel tempo reggente e presidente della sezione penale, divenne presidente: soluzione interna che ha soddisfatto tutti. Ora si volta pagina.
Claudio Figaia