Lucchese ripresa due volte, il Carpi non è Cortesi – L’analisi della partita
Intanto il dg Veli rivela l’interesse di un gruppo che fa calcio in Italia e in Spagna: a giorni rileverebbe la proprietà
LUCCA.
45 giorni senza una proprietà e tre mesi senza ricevere uno stipendio. Eppure nelle ultime sette partite una stoica Lucchese conquista 12 punti frutto di tre vittorie, tre pari e un solo ko (con la Pianese in trasferta). Senza la mannaia della penalizzazione in arrivo (-4 o -6?) i ragazzi di Gorgone a nove turni dalla fine avrebbero potuto salvarsi sul campo senza patemi. Ora la situazione è più complicata e soprattutto dipende dagli sviluppi societari.Il tourbillon societario
Perché, al termine della combattuta sfida al Porta Elisa con il Carpi, l’avvocato Riccardo Veli, dg rossonero, come avevamo già rivelato è pronto a “sparigliare” le carte con un altro “gruppo di imprenditori che stanno facendo calcio in Italia e in Spagna”. Niente più cessione a Giuseppe Pistilli, titolare di otto tra forni e panifici distribuiti tra Umbria e Lazio. Altro giro, altra corsa. “Venghino, signori e signore, venghino!” al Luna Park o al Circo Lucchese. Dove tutti i giorni (o quasi) passa un treno e dove tutti, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, vogliono acquistare la Lucchese. Quanti personaggi si sono affacciati al club da luglio a oggi: l’italo-francese Pedretti, l’italo-canadese Paul Scenna, il direttore generale Luigi Conte, “Abc Assevera spa”, “Sanbabila srl”, l’avvocato Giuseppe Longo, il factotum Giuseppe Vitaglione, l’attuale dg Riccardo Veli (che rivendica di aver impedito che depositassero i contratti in Lega il factotum Vitaglione, il ds Nember e il vice Matarese), l’imprenditore Ettore Serra e il gruppo australiano del Racing City Group, Claudio Polonia. E scusateci se ci siamo dimenticato qualcuno. Ma la domanda che ci poniamo resta la solita: da cosa deriva questo spasmodico interesse da parte di svariati soggetti per un club di serie C in zona playout e in fase di decozione tanto che il sindaco revisore sul punto di portare i libri in tribunale?
Una partita di carattere
Di positivo c’è quello che si vede in campo. Con la Lucchese che, pur tra mille difficoltà, dimostra di essere viva e vegeta e di volersela giocare sino all’ultimo minuto. E dopo una partenza guardinga con Cortesi, l’uomo partita per gli ospiti, che prende le misure alla porta difesa da Melgrati, salgono in cattedra i gemelli del gol rossonero: Saporiti e Magnaghi. Al minuto 24 il centravanti da venti metri lascia partire in maligno rasoterra che Sorzi respinge in angolo e dieci minuti dopo, su punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore, l’estroso Saporiti trova la parabola giusta per spiazzare il portiere emiliano con la complicità dell’involontaria deviazione della punta ospite Fossati. Per qualche minuto il Carpi pare in catalessi, ma la Lucchese non riesce ad approfittarne. E quando i biancorossi riprendono coraggio e si riaffacciano in area rossonera ecco la topica di Antoni che tocca ingenuamente sul piede d’appoggio Cortesi in area di rigore proprio sotto gli occhi dell’arbitro che indica il dischetto. È lo stesso fantasista che s’incarica di batterlo e il suo rasoterra non perdona Melgrati che pure aveva intuito la direzione.
Botta e risposta
Testini, vice portafortuna di Gorgone che dovrà sostituire il mister squalificato anche a Pescara, carica i suoi nella ripresa che sin dal fischio d’inizio si riversano nell’area ospite. Un assedio che vede Magnaghi protagonista assoluto. Prima si vede ribattere un tiro a botta sicura sulla linea e poi al 13’ la sua conclusione in diagonale dal limite s’infila sul palo del portiere e manda in estasi l’intera tifoseria. Il Carpi pare di nuovo alle corde, ma la panchina di mister Serpini è lunga e poi in campo c’è mister Fantasia alias Cortesi che – esattamente come nel primo tempo – 10 minuti dopo il gol del vantaggio rossonero trova il pareggio con una punizione dal limite che finisce nel sette alla sinistra del portiere. Quando escono, stremati, Saporiti e Magnaghi si capisce che la Lucchese non ne ha più. E quando Catanese, dopo un pasticciaccio del portiere Sorzi, si vede respingere di testa da Panelli la sfera destinata a gonfiare la rete è a tutti chiaro che il 2-2 resterà sino al triplice fischio.
Il tabellino
LUCCHESE (3-4-1-2): Melgrati; Gucher, Benedetti, Rizzo; Selvini, Gemignani, Catanese, Antoni; Visconti (42’ st Badje); Saporiti (26’ st Welbeck), Magnaghi (35’ st Ballarini). All. Emiliano Testini (squalificato Giorgio Gorgone).
CARPI (4-3-1-2): Sorzi; Rossini, Zagnoni, Panelli, Rigo; Amayah, Mandelli (16’ st Puletto), Contiliano (25’ st Casarini); Cortesi; Fossati (16’ st Gerbi), Sall (25’ st Figoli). All. Cristian Serpini.
ARBITRO: Dini di Città di Castello
RETI: 34’ pt Saporiti, 42’ st su rig e 23’ st Cortesi, 13’ st Magnaghi.
NOTE: 1992 di cui 946 paganti. Angoli 6-2. Ammoniti Rossini, Mandelli, Amayah e Rizzo.