Lucchese è il momento della verità In porta torna il totem Coletta
Domani contro il Legnago i rossoneri hanno bisogno di una vittoria
LUCCA. Arrivata di fronte al primo vero bivio stagionale, una mancata vittoria domani contro il Legnago dipingerebbe scenari ancora più allarmanti di quelli attuali, la Lucchese torna ad affidarsi al suo totem Jacopo Coletta. Era dal 28 aprile 2024, quando i rossoneri pareggiarono a reti bianche in casa dell’Ancona nell’ultima giornata dello scorso campionato, che il 32enne estremo difensore romano non difendeva in campionato dal primo minuto la porta rossonera.
Una scena che si ripeterà anche domenica 17 novembre nella difficile trasferta di Terni visto che il giudice sportivo ha inflitto, come noto, due giornate di squalifica al titolare Lorenzo Palmisani. La folle espulsione rimediata a Campobasso ha macchiato il rendimento del giovane portiere protagonista, eccezion fatta del match interno contro il Rimini, di una stagione positiva. Considerando la relativa esperienza del possibile terzetto difensivo della Lucchese, assieme ai 22enni Cartano e Frison agirà il classe 1995 Fazzi diventato un marcatore soltanto in questo 2024, la maturità tra i pali di Coletta, giunto alla sesta stagione con questi colori, servirà a guidare i più giovani compagni di reparto.
All'interno delle sue 88 presenze in maglia rossonera, tra Serie D, C e Coppa Italia, l'estremo difensore cresciuto nel vivaio della Roma ha vissuto stagioni esaltanti, come quella d'esordio (2019-20 ndr) coincisa con la promozione nella terza serie nazionale, e altre sfortunate, come la 2020-21 e la 2022-23 quando due gravi infortuni gli fecero saltare molte partite. La scorsa annata, invece, Coletta dovette viverla interamente, salvo la cavalcata fino alle semifinale di Coppa, alle spalle di Chiorra. E a proposito di infermeria, intanto, trapela un maggiore ottimismo per il recupero in mezzo al campo di Giorgio Tumbarello, costretto ai box in terra molisana a causa di un lieve fastidio muscolare. Un suo rientro infonderebbe nuova linfa a un centrocampo privo di idee e soprattutto intensità, con Welbeck e Catanese apparsi in difficoltà sul piano fisico.