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Lucchese Tanti gol fatti... e subiti. L’attacco punge ma la difesa pecca

di Michele Masotti
Antoni
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Al quinto risultato utile consecutivo i rossoneri hanno palesato pregi e difetti

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LUCCA. Dal doppio turno casalingo contro Pianese e Milan Futuro la Lucchese, per quanto visto sul manto erboso (si spera in divenire, ndr) del Porta Elisa, avrebbe meritato di guadagnare un bottino maggiore rispetto ai due punti conquistati. Giunti al quinto risultato utile consecutivo, anche al cospetto dei baby rossoneri, capitan Tumbarello e compagni hanno palesato pregi e difetti già emersi in questo positivo avvio di campionato. A partire da un atteggiamento tanto propositivo, la Lucchese infatti attacca l’area avversaria con almeno sei uomini, quanto volitivo che porta ogni giocatore a sacrificarsi con un corsa in più per aiutare il compagno. Eloquente in questo senso la grande copertura in tackle di Nana Welbeck, rapidissimo nel recuperare uno dei rari errori di Ettore Quirini.

Anche se per una serata l’apporto degli esterni non è stato devastante come di consueto la produzione offensiva, sempre priva di Rocco Costantino, ha sfornato almeno tre buone chance più la rete di Edoardo Saporiti.

Con i suoi due gol e quattro assist il fantasista genovese è già diventato uno dei leader tecnici del collettivo rossonero. Il settimo posto in classifica, condiviso con Vis Pesaro e Campobasso a quota 10 punti, è corroborato dalle 11 reti che fanno dell'attacco della Lucchese il secondo più prolifico del torneo. Soltanto la Ternana con 18 centri (un dato "drogato" dalle otto segnature rifilate in un sol colpo al Legnago) ha saputo fare di meglio. L'altra faccia della medaglia riguarda, invece, una retroguardia che continua a scricchiolare in maniera sinistra. I 10 gol incassati da Palmisani, incerto soltanto in occasione del raddoppio di Cernigoi durante Lucchese-Rimini 2-2 di un paio di settimane, fanno della difesa rossonera la terza più battuta del girone B.

Il sopracitato Legnago (19 reti al passivo), Spal (14), Sestri Levante e Pontedera (11 a testa) hanno registrato numeri peggiori. Specialmente i calci piazzati rappresentano quello che era la kryptonite per Superman. Almeno sei reti sono arrivate o provocate da situazioni di palla inattiva, ultima quella di Hodzic lesto a capitalizzare sotto porta la sponda aerea di Camarda. In questo anno e mezzo Gorgone ha utilizzato sui corner sia la marcatura a uomo che quella a zona ma la musica non è cambiata.

Il problema sorto nell'annata targata Maraia non ha ancora trovato una soluzione: che tutto sia riconducibile a un deficit di concentrazione? Deve migliorare inoltre la connessione tra Sabbione e Gasbarro: spesso i due difensori, i più esperti a disposizione del tecnico romano, non hanno mantenuto le giuste distanze nel terzetto difensivo. Tutti accorgimenti sui quali la truppa rossonera tornerà a lavorare da oggi pomeriggio quando scatterà l'operazione Perugia.

Nel prossimo turno toccherà proprio alla compagine umbra, protagonista di un deludente avvio di campionato testimoniato dai sette punti ottenuti, ricevere la visita della Lucchese. Sebbene il "Curi" sia un campo storicamente ostico, la formazione di Gorgone vorrà continuare a sfrecciare lontano dal Porta Elisa. Proprio come fa di solito il pilota Riccardo Pera, presente al Porta Elisa lunedì scorso per sostenere la maglia rossonera.


 

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