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Cuoco lucchese trovato morto a 44 anni in un affittacamere


	Aldo Salvatore Ragusa
Aldo Salvatore Ragusa

L’ex datore di lavoro: «È cresciuto con me e mio cognato, bravissimo ragazzo»

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LUCCA. Un cuoco lucchese è stato trovato morto in un affittacamere a Livorno sabato mattina. Era nella città labronica per una prova come cuoco in un ristorante. Ma, poco dopo le 5 di ieri mattina, lo hanno trovato senza vita nella camera da letto del bed & breakfast del lungomare dove dormiva. La vittima è lo chef lucchese Aldo Salvatore Ragusa, 44 anni, cresciuto nella frazione capannorese di Massa Macinaia e da tutti conosciuto come “Chicco”, trovato cadavere nella struttura alberghiera. A dare l’allarme, sentendo dei rumori provenire dalla sua stanza, gli altri ospiti.

I soccorsi

Immediato l’arrivo sul posto di un’ambulanza della Misericordia di via Verdi, con i volontari e il medico del 118 che purtroppo non hanno potuto fare niente per salvarlo. Avvertite le forze dell’ordine, trattandosi di una morte senza testimoni oculari. Nell’edificio sono arrivati gli agenti delle volanti della questura, che insieme ai colleghi della polizia scientifica e al medico legale incaricato dalla procura, Luigi Papi, hanno svolto gli accertamenti necessari per cercare di stabilire con esattezza le ragioni del decesso improvviso del quarantaquattrenne, uno chef d’esperienza che si era diplomato alla scuola alberghiera che e in passato aveva lavorato per vari ristoranti, fra cui l’Antica osteria di via Santa Croce, e la Trattoria San Lorenzo, a Firenze.

Chi era “Chicco”

Da tutti soprannominato “Chicco”, Ragusa è cresciuto a Massa Macinaia, ha abitato a Firenze (dove vivono l’ex compagna e i due figli) e nel tempo ha lavorato come autista per un’azienda di vendita all’ingrosso di abbigliamento e nel mondo della ristorazione. L’anno scorso è stato chef per l’Antica osteria di Lucca, prima ancora nel capoluogo toscano all’Osteria del Corso e alla Trattoria San Lorenzo. Una lunga esperienza, la sua, nella ristorazione: «Era bravissimo», sostengono alcuni colleghi.

I ricordi

«Per me era come un figlio, praticamente l’avevo adottato – le parole del lucchese Marco Giovannetti, amico di Aldo e per lui come un padre – ed era una persona alla quale tutti volevano bene. L’ho visto per l’ultima volta otto giorni fa, mi aveva detto: “Marco ho trovato lavoro in Trentino, vado lì”. Gli ho dato anche cento euro, è partito, poi dopo pochi giorni è tornato spiegandomi che sarebbe andato a Livorno perché lo avrebbero assunto lì. Per Pasqua non l’ho chiamato, lavorava e non volevo disturbarlo, visto che se in cucina lo avessero visto rispondere al telefono certo non ci avrebbe fatto una bella figura. Era un ragazzo buono, si faceva voler bene da tutti. Quando ho saputo la notizia mi è caduto il mondo addosso, è stato molto sfortunato nella sua vita». «Lo conosco da quando era ragazzo – racconta il titolare dell’Antica osteria, per la quale aveva lavorato come chef, Massimo Minutelli, cognato di Giovannetti – era anche un ottimo professionista. Ha abitato anche nei miei appartamenti che usano i dipendenti del locale, in Borgo Giannotti. L’anno scorso ha lavorato con me nel locale, si faceva volere bene da tutti, in passato l’avevo assunto anche come autista nell’azienda di abbigliamento all’ingresso che avevo a Genova. Lo avevo sentito due settimane fa, ultimamente non stava molto bene, è una tragedia. Lo conoscevo benissimo, mi rincresce ciò che è accaduto».

Probabile autopsia

La salma, dal pm di turno, è stata sequestrata per poi essere trasferita dal personale delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni al cimitero dei Lupi. Oggi, per stabilire le cause del malore improvviso, potrebbe essere disposta l’autopsia. L’obiettivo è capire se il decesso è stato provocato da cause naturale oppure da altro. Il cuoco, al momento del decesso, era da solo. Nell’affittacamere era stato visto sabato, all’arrivo. Non aveva compagnia, appunto, e avrebbe alloggiato lì solo per Pasqua, con il check-out nel Lunedì nell’Angelo. Persona molto religiosa, come si può notare dalla sua pagina Facebook, Ragusa avrebbe dovuto lasciare la camera attorno alle 10 di ieri. Purtroppo, però, se ne è andato per sempre all’alba della Pasquetta. Lasciando attoniti i tanti colleghi di lavoro. l

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